“Un’ora sola ti Vorrei”: i protagonisti della cultura si raccontano alle Officine Libra

Tre appuntamenti, due protagonisti per volta, un interlocutore: Antonio Cornacchia, direttore della rivista online Vorrei. Alle Officine Libra di Monza una rassegna per raccontare la cultura con le voci di chi la fa, a partire da Paolo Agrati e Michela Tilli.
Paolo Agrati
Paolo Agrati

C’è chi assicura che Monza e Brianza arranchino nella cultura e chi invece è pronto a giurare che ce n’è eccome, basta guardarsi davvero intorno. La rivista Vorrei ha deciso di saltare a pie’ pari la questione – che lascia il tempo che trova – e di scoprire invece come funziona la grande macchina della cultura. Insieme ai suoi protagonisti. E allora teatro, arte, musica, letteratura, poesia: una serie di incontri per parlare con chi la fa. La rassegna si chiama “Un’ora sola ti Vorrei – I protagonisti della cultura si raccontano” e inizia mercoledì 9 marzo, per poi proseguire il 23 marzo e il 13 aprile, sempre dalle 19.30 alle 20.30 alle Officine Libra di via Buonarroti 72 a Monza.

Due ospiti per volta e un interlocutore, Antonio Cornacchia, art director e direttore della rivista, che chiederà di volta in volta come si organizza la più lunga rassegna di concerti in Italia,cosa significa dirigere un teatro, un museo, come si arriva a pubblicare per le più importanti case editrici del paese.

Mercoledì 9 sul divano delle interviste ci saranno Paolo Agrati (poeta e performer) e Michela Tilli (scrittrice e editor), il 23 Corrado Accordino (regista, attore e direttore del Teatro Binario 7) e Federica Boràgina (giovane storica e critica d’arte, curatrice della rivista Boîte), il 13 Alberto Zanchetta (direttore del Museo d’arte contemporanea di Lissone) e Fabio Paolo Costanza (direttore artistico del Carroponte). Ingresso gratutito e “aperitivo a prezzi umani”, garantiscono gli organizzatori.

«Se la formula ci convincerà, se gli incontri risulteranno interessanti e piacevoli, potrebbe esserci un seguito — anticipa Cornacchia — Le registrazioni saranno poi disponibili su Vorrei.org, perché è importante mantenere memoria del lavoro che si sta facendo in questa fase storica a Monza e dintorni: c’è un grande fermento culturale che la rivista, da quando è nata, è impegnata a testimoniare e “fotografare”, aiutandolo a incontrare cittadini curiosi e interessati».