L’Esposizione internazionale della Triennale è nata a Monza e a Monza sta per tornare: ad aprile aprirà la ventunesima edizione dell’Expo del design che in città, dopo poco meno di un secolo ritroverà casa come unico spazio esterno a Milano, al Belvedere della Villa reale.
Prima e durante l’Ordine degli architetti della Brianza ha deciso di organizzare una serie di incontri aperti al pubblico per parlare di architetti, architetture e progetti: gli appuntamenti iniziano giovedì 17 marzo all’ultimo piano della reggia e iniziano con un protagonista della generazione X: Francesco Librizzi, nato nel 1977, Prix Émile Hermès nel 2008 e Menzione d’Onore al Compasso d’Oro nel 2014. Si parla di “La prima stanza dell’uomo”: dalle 19 alle 22 un seminario con un professionista “riconosciuto come uno degli autori d’interni e allestimenti più innovativi della nuova generazione di progettisti italiani”, scrivono gli architetti.
Le serate di architettura (nel Belvedere ristrutturato da un altro maestro contemporaneo, Michele De Lucchi), proseguono poi il 31 marzo con Camillo Botticini per “Site specific architecture” e il 28 aprile con Liverani e Molteni (“Progetti recenti”), quindi il 19 maggio con Act Romegialli (“Architettura e progetti” e il 9 giugno con Riccardo Blumer (“Un bravo architetto è un grande ballerino”). Il 30 giugno toccherà a 5+1AA architectures con “Il progetto come strumento di dialogo” e il 22 settembre si chiuderà con Onsite Studio e “Resonance”.
Tutte le serate sono gratuite e aperte fino a esaurimento posti. Si tratta di una rassegna ideata dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti della provincia di Monza e Brianza in collaborazione con Triennale e Camera di Commercio di Monza e Brianza: il ciclo di incontri – scrivono gli organizzatori – rientra nel calendario delle iniziative della 21esima Triennale Esposizione internazionale Milano 2016 che vede la stessa Villa reale tra i suoi poli espositivi”. Il 7 aprile, non al Belvedere ma nella sede di piazza Garibaldi, gli architetti avranno ospite Fabio Isman, che ha recentemente pubblico per il Mulino il saggio “Andare per le città ideali”.