“Caro Ligabue, ti scriviamo”. “Cari promotori della lettera vi rispondiamo noi”. Cari tutti, risponde lui. Al Liga Rock Park mancano ancora quattro mesi, ma in città se ne continua a parlare: il concerto-evento di Ligabue è in programma sabato 24 settembre nel parco di Monza, sul pratone della Gerascia, in un happening che prevede un “Aspettando…” con intrattenimento, musica e una proiezione speciale di Campovolo 2015 per il giorno precedente. Il luogo di Manu Chao, l’anno scorso, e dei Pink Floyd, quasi trent’anni fa. Il punto sta proprio nel parco e il dibattito è alimentato da chi non vede l’ora (e ha bruciato i biglietti sotto il palco in 24 ore) e chi preferirebbe di no, perché il parco è prezioso.
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La parola che dovrebbe essere definitiva arriva dallo staff dell’artista: come già in occasione di “Campovolo – La Festa 2015”, è in fase di lavorazione «un vademecum per il pubblico atto a indirizzare e consigliare gli spettatori al comportamento consono e responsabile da tenere all’interno del Parco di Monza».
“Azioni di sensibilizzazione” che saranno promosse attraverso i media e anche con comunicazioni dedicate inviate direttamente agli spettatori, visto che «l’88 per cento del pubblico ha già acquistato on line fornendo i propri contatti per questo genere di informative».
Entro la prima metà di giugno si svolgerà anche un incontro, chiesto dagli organizzatori Riservarossa e F&P Group con Consorzio Reggia di Monza, Comune di Monza e Regione Lombardia per coordinare la “preparazione” del pubblico al Liga Rock Park in virtù anche dei rilievi sollevati dai cittadini in questi giorni.
Come quelli di Cristina Sello della lista civica Città persone e Sergio Civati del Pd che in settimana avevano firmato a titolo personale una lettera aperta al rocker: “Caro Luciano, due parole scritte per te, da noi che da sempre ti seguiamo (…) A Settembre verrai a Monza, nel nostro meraviglioso Parco (…) Ma avremmo preferito venire in un altro posto a godere della tua musica, più adatto a questo genere di grandi eventi”.
La lettera sposava la posizione dei comitati ambientalisti che, a partire dal Gran premio d’Italia fino agli Mtv Days dello scorso settembre, tengono monitorati gli eventi nel parco e le possibili conseguenze sull’ecosistema. Proprio la fragilità dell’ambiente è alla base della loro riflessione per la presenza “di piante, arbusti, fiori, foglie ed erbe, tanti animali”.
Una reazione ufficiale era arrivata anche da molto vicino e avrebbe voluto chiudere la questione. La risposta è dei Giovani del Partito democratico.
“Purtroppo dobbiamo tornare a parlare di un argomento su cui speravamo si potesse finalmente tirare un sospiro di sollievo – hanno scritto sul sito internet del partito cittadino – Cari promotori della lettera al Liga, valorizzare un parco non vuol dire fare allarmismo culturale, un concerto non distruggerà il parco, un evento non allontanerà gli scoiattoli, ma l’estremismo sì, l’estremismo purtroppo rischia di affossare i tanti successi dei passati anni che hanno reso ancora più importante il nostro parco”.
Invitando a non discriminare la musica dagli eventi culturali (“la musica è cultura”) e a prendere come esempio positivo le ultime grandi manifestazioni nel parco: “L’enorme successo di Manu Chao e i suoi 40 mila fan, gli MTV Digital Days, il Brianza Rock Festival, sono tutti esempi di come l’utilizzo del parco non sia sintomo di degrado o di cattiva gestione, ma vera e propria linfa vitale per una realtà che rischiava sennò di essere relegata come meta per le gite domenicali”.
Dal canto suo Ligabue l’aveva detto in conferenza stampa: «Sarà un happening in cui la gente potrà godere anche della pura bellezza del posto».