Casiraghy e Pulcinoelefante nel film di Silvio Soldini “Il fiume ha sempre ragione”

«Il fiume ha sempre ragione» e l’editore Pulcinoelefante diventa un film di Silvio Soldini.Il lavoro di Alberto Casiraghy finisce sul grande schermo con quello dell’editore svizzero Josef Weiss.
Alberto Casiraghy
Alberto Casiraghy

Se dieci, venti, trent’anni fa qualcuno gli avesse detto che un giorno uno dei più apprezzati registi italiani avrebbe realizzato un documentario su di lui, bene: probabilmente avrebbe sorriso, avrebbe messo sul fuoco la caffettiera, avrebbe accarezzato il suo gatto prima di imbracciare il violino che si è fatto da sé. E avrebbe pensato in un istante ai surrealisti, all’Oulipo, alle centinaia di artisti e poeti passati da lì, a Osnago: con loro non si sarebbe preso sul serio – ma avrebbe continuato a fare quello che ha sempre fatto sul serio.


D’altra parte per “sfornare” i suoi Pulcinoelefante, i piccoli volumi d’artista che da tanti anni nascono grazie alle sue mani, Alberto Casiraghy ha calato l’asso dell’ironia (e dell’autoironia): ha sfondato una parete di casa, ha fatto entrare la stampante tipografica che altrimenti non sarebbe mai entrata nella stanza, ha ritirato su la parete.
Deve averne saputo qualcosa Silvio Soldini, perché ha firmato e mandato nelle sale “Il fiume ha sempre ragione”, un documentario in cui spia di nascosto la vita quotidiana di Casiraghy e Josef Weiss, che a Mendrisio ha fondato il suo Atelier della Stampa e della Rilegatura d’Arte. Due mondi diversi che da decenni condividono un solo palcoscenico: quello di chi ha fatto della piccola passione per l’editoria e i libri stampati due ragioni di vita e centinaia di capolavori. Silvio Soldini significa “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta”, “Giorni e nuvole” e prima “Un’anima divisa in due”: quattro delle pellicole che hanno tracciato per il regista milanese uno spazio di rilievo nella cinematografia contemporanea. Questa volta davanti alla cinepresa ha messo due amici di carta, abituati alla stampa a caratteri mobili e alla rilegatura.

Uno è Alberto Casiraghy, protagonista nel 2013 con le sue edizioni di una mostra alla saletta reale della stazione di Monza grazie agli Amici dei musei. “Il fiume ha sempre ragione”, titolo del film in sala dall’8 settembre e aforisma dell’osnaghese, «ci accompagna alla scoperta di due uomini che nel mondo moderno hanno fatto della propria vita un manifesto della passione che li anima, quella per la tipografia tradizionale, un’arte antica che si riflette pero con forza sulla vita contemporanea, sui suoi ritmi e le sue armonie».

«Sono entrato in punta di piedi e mi sono messo in un angolo a osservarli, a cercare di capire, per arrivare a cogliere la poesia dei loro gesti», ha detto Soldini. «Il fascino per il loro lavoro e per il modo in cui lo affrontano e stata la molla iniziale, ma solo adeguandomi al loro ritmo ho capito la forza del loro rapporto con la vita».

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*articolo pubblicato su il Cittadino del 15 e 17 settembre 2016 in occasione dell’uscita del film nelle sale
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