Sono cinque le mostre che aprono al Mac di Lissone, il museo d’arte contemporanea di viale Padania, sabato 6 febbraio (inaugurazioni alle 18). Oltre a “La Gorgiera del tempo” (la mostra che raccoglie opere di secoli differenti e che sarà in trasformazione per tutta la durata dall’allestimento), apertura della personale di Luigi Carboni “Chi può aver camminato sull’erba?”.
Nell’allestimento un omaggio a trent’anni di carriera con una serie di opere inedite “ in cui classicità e sperimentazione convivono in una dialettica del paradosso”. “Rinunciando a ogni perentoria dichiarazione di metodo – si legge nella presentazione – l’artista pone l’attenzione sul confine tra la figurazione del quotidiano e l’astrazione lirica, tra lo stile decorativo ed espressioni più intimistiche. Oltre alle opere su tela, la mostra presenta una serie di sculture che sono una diretta emanazione del processo pittorico: un’unione di incertezze e contraddizioni che convivono nella loro diversità”.
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Doppia personale per Gugliemo Castelli e Giuseppe Gonella, che permettono a Lissone di mantenere alta l’attenzione sulle nuove forme dell’arte. Torinese del 1987 il primo e nato nel 1984 a Motta di Livenza il secondo, sono “annoverati tra le fila dei giovani vessilli della disciplina pittorica”, scrive il Mac. “Nelle opere di Guglielmo Castelli si ritrova un’inconfondibile cifra stilistica, dettata da sfondi monocromi e figure slavate, mentre Giuseppe Gonella concentra la sua attenzione sulla carica espressiva ed emotiva del colore”.
Il Museo diretto da Alberto Zanchetta inaugura anche “Arc#ive, volume 2: Gabriele Devecchi”: nel progetto dedicato alla selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi e altri “ephemera” che appartengono a un particolare periodo o evento della vita di un artista, è il turno dell’Archivio dell’artista scomparso nel 2011. “La mostra presenta una selezione di materiali originali, spesso inediti, tra cui i pieghevoli delle storiche mostre Miriorama, alcuni cataloghi “cinetici”, corrispondenze varie, fotografie dell’artista, disegni di oggetti e gioielli cinetici – annuncia il museo – L’Archivio Gabriele Devecchi (1938-2011) è nato nel 2015 e si propone di promuovere, sviluppare e coordinare le attività inerenti l’artista, realizzando e fornendo assistenza per la realizzazione di mostre, pubblicazioni e altre iniziative culturali. Conserva, oltre alle opere di Devecchi, i documenti relativi al suo lavoro, progetti, disegni, cataloghi e documentazioni fotografiche”. Quinta mostra è quella allestita nella project room, dove trova spazio “Sulla retta via” di Filippo Berta, video che nel 2014 è entrato nella rosa delle opere finaliste della settima edizione del Talent Prize indetto da Guido Talarico Editore.
Dopo l’apertura di sabato 6 le mostre rimangono visitabili dal 7 febbraio al 3 aprile: il Museo d’arte contemporanea è aperto mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 23, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è sempre libero.