Aspettando la neve non artificiale. In attesa di una sorta di Godot che non si sa se e quando arriverà le società alpinistiche monzesi scrutano il cielo e scartabellano i bollettini meteo.
«Fortunatamente le nostre attività partiranno più avanti, verso fine gennaio – esordisce Mario Cossa, presidente del Cai – e per quella data, quando inizieremo i nostri corsi di sci alpinismo e di sci su pista, ci auguriamo che la neve incominci a cadere. I nostri iscritti si sono mossi per ora individualmente e chi è stato a sciare mi ha riferito che le piste sono innevate artificialmente e intorno c’è una distesa verde e triste».
Un panorama che, però, può trasformarsi in una trappola per gli scalatori. «In montagna -sottolinea il vice presidente del Cai Carlo Alfredo Pessina-si forma una brina pericolosa, il terreno ghiaccia e diventa scivoloso e gli alpinisti che si trovano in quota possono correre guai seri».
Un leggero cambiamento di programma per gli Amici della montagna che hanno annullato la prima lezione del corso di sci per bambini (ottanta iscritti nati tra il 1995 e il 2012, ndr) all’Aprica ma dopo questo intoppo le successive lezioni sono state effettuate e proseguiranno fino a marzo.
Tutto rimandato tra gennaio e febbraio, come da calendario, per Fior di Montagna, Penna Azzurra e Giovani Escursionisti Monzesi. «Saremo all’Aprica – spiega Roberto Borgonovo del consiglio direttivo Gem – sia per la scuola di sci che per il Trofeo Pia Grande mentre a marzo ci trasferiremo a Santa Caterina Valfurva per il nostro campionato sociale e per le gare riservate a tutte le società monzesi. Spero che nei prossimi mesi la situazione cambi».
«Non è il primo anno che ci troviamo di fronte ad una situazione del genere – afferma Enrico Dell’Orto, presidente della Società alpinisti monzesi -già in passato abbiamo dovuto fare i conti con l’assenza di neve. Il nostro programma di gite partirà a gennaio ma gli irriducibili dello sci le loro discese sulle lingue di neve artificiale le hanno già fatte. Lo spettacolo, mi hanno detto, era un po’ deprimente ma il lato positivo è stato la mancanza di affollamento proprio perché molti hanno rinunciato ad inforcare gli sci per paura di non trovare la neve».
Procedono le lezioni di sci di fondo per bambini della Pell e Oss. «Il programma viene rispettato – spiega il responsabile Matteo Sironi – alla prima uscita abbiamo sciato su un chilometro e mezzo di neve a Riale. La seconda volta, domenica scorsa a Santa Caterina, è andata meglio ma si tratta sempre di serpentoni di neve artificiale in mezzo al verde. Anche domenica è prevista una lezione. Valuterò la località più adatta dove portare gli allievi».