Tramontate le “stelle” degli anni Cinquanta, l’Hockey Monza attinge come al solito al vivaio per allestire la formazione che dominerà il decennio successivo. Il presidentissimo Gatti ribadisce la fiducia a Luigino Kullmann, nonostante la bruciante delusione del campionato 1960. Dopo una battaglia palpitante, l’Amatori Modena di Artioli e Tavoni riesce ad avere la meglio della resistenza dei biancorossi: dopo 18 giornate, un punto soltanto separa i contendenti per la vittoria del titolo tricolore. Kullmann accetta il verdetto del campo ma sacramenta di suo: basta arrivare secondi. Il torneo prossimo sarà l’anno del ribaltone, ponza convinto. Luigino giura a se stesso che arriverà prestissimo l’annata perfetta. L’anno 1961 sarà la stagione della svolta, sentenzia. Per rafforzare la squadra, il Commendatore pazzia alquanto ingaggiando – dalla Pirelli Milano – l’ala della Nazionale, Gualtiero Bortolini. Dopo 28 anni di specchiata monzesità, il fromboliere azzurro è il primo giocatore “straniero” della storia biancorossa.
Per disapprovare la scelta di Gatti, i beceri della parrocchietta pontificano impancando. Esiziale il declassamento a caricatura della scuola rotellistica cittadina, commentano stizziti i benpensanti. Il presidente dell’H. C. M. tira dritto per la sua strada e facendo beffe delle campane a morto delle prefiche di professione. Anche perché Bortolini convince subito in allenamento i compagni e l’allenatore. Sulla pista di via Boccaccio, Gualtiero “ha furoreggiato, al punto che Bolis si è così favorevolmente espresso nei suoi riguardi: “Nessun altro giocatore è mai uscito ad invitarmi fuori dai pali con delle magistrali finte per poi collocare la palla nella sguarnita porta. Di reti del genere, me ne ha già rifilate parecchie” – commenta la pagina sportiva del Cittadino – Bortolini, contrariamente al comportamento di tutte le altre ali, difficilmente allarga l’azione. Converge piuttosto al centro e con una serie di spettacolosi dribbling giunge in goal”.
La “rosa” dei titolari per la stagione agonistica 1961 è composta dai portieri Bolis e Piazza, il terzino Villa, il centro Pennati, le ali Bortolini, Pessina, Bosisio, Levati e Gelmini II e il jolly Beretta, “mentre Gelmini III potrà ricoprire ruoli diversi. Potrà stupire la designazione di Piazza quale portiere di rincalzo – annota ancora il Cittadino – ma Zorloni, che in fatto di hockey ha competenza come pochi, è pronto a garantire sulle grandi possibilità di questo suo giovane allievo”. La squadra riserve, affidata alle cure del binomio Farneti-Colombo, schiera, in partenza: Motta, Cazzaniga, Marconcini, Marco Villa, Cazzaniga, Baù, Maiocchi, Garbagnati, Fossati, Campana, Mantegazza e Manzoni. In serie C, l’Arengo – serbatoio inesauribile di talenti da sgrezzare – allinea Accarisi, Silva, Brambilla, Consiglio, Amati, Besana, Arbizzoni, Parma e Biscàro.
Scatta pure la campagna abbonamenti: “Gli abituali clienti dei “popolari” sul campo di via Boccaccio quest’anno avranno modo di risparmiare. L’H.C.M., infatti, ha deciso la vendita di abbonamenti, per questi posti, al prezzo di L. 1750. Per la tribuna è stata fissata la quota di L. 4000, maggiorata di L. 1000 per la tribuna numerata. Oltre alla contese di campionato, tutti gli abbonamenti saranno validi per le partite amichevoli pre e post campionato. I biglietti d’ingresso per gli incontri di campionato saranno posti in vendita al seguente prezzo: tribuna numerata L. 600, tribuna L. 500. Popolari L. 250”. Kullmann rifinisce tattica e schemi di gioco curando maniacale i dettagli che faranno poi la differenza, nonostante la chiusura per lavori della pista ai Boschetti. “Il Monza (dal momento che sono in atto i lavori per il rifacimento della pavimentazione della pista di via Boccaccio) potrà sostenere bene poche sedute di allenamento fra le mura amiche, prima del 22 (aprile, n.d.r) – commenta Giandomenico Barzaghi, sempre sulle colonne del Cittadino – Andata in fumo la trasferta di Ginevra, Bolis e C. continuano la loro preparazione alla Bicocca” in preparazione ai match amichevoli di Montreux e Lucerna.
Nonostante le sconfitte di misura in Svizzera, i biancorossi hanno la sensazione di aver imboccato la strada giusta per battere l’agguerrita concorrenza. In sede di pronostico, la compagine monzese “torna a ripresentare la propria candidatura allo scudetto, avendo tutti i requisiti necessari per puntare alla conquista il titolo italiano. Individualmente, i suoi componenti non temono confronti in campo nazionale (…) L’Amatori Modena non ha apportato alcuna variante alla formazione che lo scorso anno si è laureata campione d’Italia. Per questa ragione gli emiliani, già rodati per aver rappresentato la nazionale al torneo di Montreux, hanno buona probabilità di bissare l’affermazione”. La cavalcata del Monza si apre domenica 23 aprile (alle 10) a Valdagno (9-0) e si chiude contro il Lodi (5-0). Sedici vittorie e due sole sconfitte certificano la conquista del quarto titolo tricolore, nonostante la disperata opposizione degli emiliani, che chiudono staccati di un solo punto (32 a 31) in classifica, il medesimo gap – a posizioni invertite – del torneo 1960.
“Il Monza quest’anno si è laureato campione d’Italia in virtù delle doti dei singoli cui Kullmann, durante gli allenamenti, aveva permesso di sfogarsi liberamente, senza cioè costringerli ad adottare inutili e controproducenti (almeno per loro) tattiche – celebra l’exploit il Cittadino – Naturalmente, durante le contese del torneo il trainer biancorosso ha poi preteso da essi tutto quanto avevano dimostrato di saper fare quando credevano di semplicemente divertirsi, non affrontando squadre avversarie, ma misurandosi tra di loro”. Il Corriere dello Sport celebra l’impresa del presidente Gatti e dei suoi atleti con la giusta enfasi: “Il campionato si è concluso. Le ultime speranze del Modena si sono infrante sul “neutro” di Piacenza dove il Monza è passato da dominatore cogliendovi un largo successo e, quel che più conta, un meritato scudetto tricolore di Campione d’Italia. Tutti gli onori, dunque, alla brillante compagine lombarda: il suo campionato è stato dei più regolari e la battuta d’arresto subìta, quasi in fase d’apertura, in quel di Novara, ha dovuto attendere a lungo prima di avere una compagna”. L’unico che non festeggia come dovrebbe il campionato vinto è Gianni Pennati. Martedì 13 giugno, durante il solito allenamento in via Boccaccio in vista della trasferta a Roma contro la Lazio, il “centro” cade in pista e rischia di perdere la vita a causa della “sospetta frattura della colonna cervicale”.
Tempestivamente soccorso dal medico sociale dell’H.C.M., dott. Angelo Rossi, “Pennati – dopo circa un’ora e mezza dal ricovero in ospedale (avvenuto verso le 23.30) – riprendeva conoscenza, tra il comprensibile sollievo dl fratello, dei compagni di squadra e di tutti i dirigenti accorsi al suo capezzale. Ora le sue condizioni sono notevolmente migliorare e fra pochi giorni dovrebbe abbandonare definitivamente l’incomoda posizione cui i medici l’hanno costretto a rimanere e, molto probabilmente, anche il letto. La Federazione e dalle società hockeistiche, nonché da amici e conoscenti, sono giunti telegrammi e telefonate d’auguri per una sollecita guarigione al valoroso quanto sfortunato giocatore”. Pennati, classe 1934, tre titoli italiani in saccoccia, ritorna alla vita ma deve riporre la stecca di gioco nel ripostiglio dei ricordi.