Quando, nell’ormai lontana primavera del 1949, in una delle ultime partite del campionato di serie B, un gol allo scadere di Gino Gallanti costrinse il Napoli ad uscire sconfitto (2-1) dal Ferruccio, molti quotidiani nei giorni seguenti scrissero che San Gennaro si era inchinato a Santa Valeria. Stavolta, invece, a Santa Valeria si è piegato Sant’Antonio. Sì, perché in barba a tutti i pronostici negativi della vigilia, un Seregno con ancora due sole settimane di preparazione nelle gambe ha superato ai rigori all’Euganeo il Padova, strappandogli dopo un’autentica battaglia la qualificazione al secondo turno eliminatorio della Coppa Italia professionisti, che domenica 7 agosto lo vedrà impegnato a Trapani, al cospetto della finalista della passata edizione dei playoff di serie B.
L’exploit, l’unico riuscito ad una delle nove formazioni della serie D di scena nella competizione che assegna la coccarda tricolore, si è concretizzato in coda ad una gara dai mille volti, con i patavini padroni del campo fino al primo intervallo e fermati appena dalla dea bendata: al 5’ Neto Pereira solo davanti a Stefano Aiolfi ha centrato la base del palo; al 17’ Filipe dal limite ha timbrato la traversa, con la sfera che è ricaduta a pochi centimetri dalla riga; al 41’ Nicola Petrilli ha imitato il compagno, anche se stavolta la palla è volata sul fondo. Nella ripresa, comprensibilmente, i veneti sono calati ed i brianzoli, soprattutto dopo l’ingresso sul terreno di gioco di Jeda, hanno cominciato a guadagnare metri. Archiviate le occasioni per Giulio Valente e Jeda, che rispettivamente al 23’ ed al 42’ hanno calciato alto sopra la traversa, l’approdo ai supplementari è stato inevitabile.
Qui il Seregno è apparso più fresco, soffrendo esclusivamente nel finale della seconda frazione, quando i padroni di casa, spinti da un pubblico incredulo, hanno provato a creargli problemi con più di una mischia davanti al bravissimo Stefano Aiolfi. L’epilogo è stato così affidato alla serie dei rigori, che ha visto gli ospiti prevalere. Dopo gli errori di Matteo Mandorlini per i locali e Fabio Cusaro per gli azzurri, Filipe ha spedito alle stelle e la firma sulla qualificazione l’ha messa Jeda, spiazzando Giacomo Bindi, prima di correre con i compagni a ricevere l’abbraccio dei suoi sostenitori in tribuna, che per una notte hanno potuto toccare il cielo con un dito.
Padova-Seregno 3-4 rig.
(tempi regolamentari e supplementari: 0-0)
Serie di rigori: Ilari (P) gol, Szekely (S) gol, Mandorlini (P) fuori, Valente (S) gol, Madonna (P) gol, Cusaro (S) parato, Filipe (P) alto, Lillo (S) gol, Emerson (P) gol e Jeda (S) gol.
Padova: Bindi; Sbraga, Emerson, Russo; Madonna, De Risio (14’ pts Ilari), Filipe, Dettori, Favalli (31’ st Tentardini); Neto Pereira, Petrilli (21’ st Mandorlini). A disp.: Favaro, Dionisi, Cappelletti, Marcandella, Giandonato, Bottalico, Mazzocco e Fantacci. All.: Brevi.
Seregno: Aiolfi; Szekely, Caso, Cusaro, Arca; Innocenti (24’ st Lillo), Corti, Vingiano, Valente; Capogna (10’ pts Moretto), Canalini (14’ st Jeda). A disp.: Bardaro, Ronchi, Terminello, Uliano, Farcas, Romeo, Iori e Fumagalli. All.: Andreoletti.
Arbitro: Pietropaolo di Modena.
Note: ammoniti Canalini (S) e Filipe (S) per gioco falloso, Neto Pereira (P) e Valente (S) per reciproche scorrettezze. Calci d’angolo: 10-2 per il Padova. Recuperi: 0’ pt, 4’ st, 1’ pts, 1’ sts.