E se giocassimoun po’ a soldatini?

“Colonial Wars” è un wargame futuristico in scala 1/72 (più piccola di quelle tradizionalmente in commercio),che unisce due vantaggi: un prezzo al pubblico contenuto e una praticità che rende finalmente un gioco di eserciti di miniature accessibile a tutti e non solo a chi ha molti soldi/spazio in casa da investire nell’hobby.

Metti una domenica sera d’ottobre. Metti il freddo fuori. Metti il caldino dentro. Aggiungi una birra, pantaloni della tuta e il Libra.

Ma questa volta, invece che la classica partita a Risiko da monzesi doc, è il turno di “Colonial Wars” della Nextargames.

Domenica scorsa, 20 ottobre, alla ludoteca di via Buonarroti è stato presentato il sopra citato wargame: inutile immaginare l’orario che si è tirato.

Per i profani, è meglio cominciare dall’inizio. Un wargame è gioco strategico, che ricostruisce eventi militari: si tratta di un gioco da tavolo, giocato su una mappa, con un certo numero di pedine o di miniature rappresentanti le varie forze in campo e dalle regole e tabelle necessarie al combattimento. E fin qui ci siamo.

“Colonial Wars”, creato da Marcello Salvini e Andrea Canonico, appartiene a questa categoria di giochi. È un wargame futuristico in scala 1/72 (più piccola di quelle tradizionalmente in commercio): «Questo unisce due vantaggi – racconta il rivenditore del gioco e titolare della Nextargames, Marco Besana – avere un prezzo al pubblico contenuto (cosa ottima, visti i tempi) e avere una praticità che rende finalmente un gioco di eserciti di miniature accessibile a tutti e non solo a chi ha molti soldi/spazio in casa da investire nell’hobby». I presupposti sembrano essere molto affidabili.

E il gioco è davvero entusiasmante: «Al momento abbiamo cinque razze (fazioni) a catalogo – continua Marco – per un totale di circa 45-50 item diversi, che è un range estremamente esteso, considerando gli altri prodotti di pari livello sul mercato(escludendo insomma top leader, che però son presenti da anni o decenni addirittura).

È inoltre già in lavorazione una sesta razza, che aumenterà ancora le varianti di gioco».

Un’avventura, quella di “Colonial Wars”, che ne ha di lati positivi. «Il concept del regolamento e delle miniature, così come le sculture e la produzione, è tutto fatto in Italia, vantando un “Made in Italy” vero al 100%». E bravo Marco. «Inoltre stanno partendo altre collaborazioni con uno scultore di miniature che ha creato un gioco di schermaglie sulla seconda guerra mondiale. Anche questo totalmente realizzato in Italia, e con un notevole valore ludico». I progetti si involano.

Insomma, questa Nextargames ne ha di attenzione. Ed è una bella cosa.

«Il nostro motto – conclude Marco – è presentare dei “giochi per i giocatori”, caratterizzati tipicamente da un regolamento di semplice comprensione e apprendimento, ma che richieda poi ai giocatori un minimo di “pensiero tattico”, che possa così riportare il gusto di studiarsi una vittoria divertendosi, piuttosto che passare le serate a leggere regolamenti lunghi e macchinosi o tirare semplicemente delle secchiate di dadi».

Per ogni informazione, suggerimento o gossip, il forum del gioco è accogliente: colonialwars.forumfree.it