Susanna Camusso arriva a Vimercate e l’auditorium dell’omnicomprensivo di Vimercate fa il tutto esaurito per sentire il suo intervento. Venerdì mattina il segretario generale della Cgil è intervenuta nel comune brianzolo in occasione della festa organizzata dai giovani della Cgil di Monza e Brianza puntando il dito verso la situazione della Alcatel e verso il governo.
La leader della Cgil si è scagliata duramente contro la buonuscita da 13,7 milioni dell’ex ad di Alcatel, Michel Combes, reo di aver licenziato solo in Italia 900 lavoratori: un Intervento che fa seguito a quello della Fiom Cgil monzese. Il giudizio di Pietro Occhiuto, Fiom Cgil è netto e severo: «Il megabonus di uscita di 13,7 milioni di euro che riceverà l’ex amministratore delegato di Alcatel Lucent Michel Combes nei prossimi tre anni come liquidazione per la sua uscita dal Gruppo è indecente, se si pensa alla pesante crisi aziendale in corso che sta tagliando attività e posti di lavoro nel nostro paese e nel resto di Europa».
Chiaro il riferimento agli ultimi anni di travaglio occupazionale inferto ai dipendenti dal colosso franco-americano e acuito nell’ultimo biennio con la ristrutturazione dello Shift plan che in Italia, dopo tagli e cessioni di segmenti portanti come la ricerca e sviluppo dell’Optics, rischia di concludersi con il licenziamento, a ottobre, di 23 lavoratori quasi tutti concentrati nel sito di Vimercate.
«Alcatel Lucent in Italia ha tagliato tra il 2014 e il 2015 oltre 900 posti di lavoro per ridurre i costi –ha proseguito Occhiuto- ha disdettato l’accordo aziendale sulle esternalizzazioni dichiarando che i soldi servivano per lavoratori in difficoltà e coinvolti nel piano di ristrutturazione… forse che Michel Combes sia uno di loro?». Ad agosto l’azienda ha proceduto con la disdetta di ulteriori tutele contrattuali decentrate e ha escluso il reintegro dei 23 cassintegrati. In questa cornice, la quantificazione multimilionaria della buonuscita di Combes per Fiom Cgil suona «inaccettabile: il taglio dei costi per il risanamento del gruppo non può abbattersi solo sui lavoratori e lasciare indenne il Ceo di Alcatel Lucent che riceverà una buonuscita da capogiro».
La Camusso proseguendo nel suo discorso, non ha risparmiato nemmeno il governo, sostenendo che lo Stato italiano non può fare da spettatore ma deve seguire in prima persona le scelte e gli investimenti delle grandi aziende italiane.