Momenti di tensione martedì sera a Roncello davanti alla vecchia sede della K-Flex, nella zona del cimitero. I lavoratori che da un mese stanno portando avanti il presidio al sito produttivo di via Da Vinci contro i 187 licenziamenti annunciati volevano impedire l’uscita dalla vecchia azienda di un forno commissionato a un produttore esterno per essere inviato in America. E alla fine hanno centrato il loro obiettivo.
In via don Locatelli si sono dunque ritrovati da una parte i lavoratori con le famiglie, e i bambini in prima fila, e dall’altra le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Presente un largo spiegamento di polizia e carabinieri. Sul posto i sindaci di Inzago, Bellusco, Mezzago e Busnago, poi raggiunti dal primo cittadino di Roncello. Ed Enrico Brambilla del Pd
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L’intenzione dei lavoratori era di impedire la partenza dei camion con a bordo il forno, che ora dovrebbe essere completato altrove. Secondo la loro versione il macchinario sarebbe stato commissionato a un’azienda esterna che però avrebbe portato nella sede di via don Locatelli l’ultima parte della produzione. In un sito che avrebbe permessi per commerciale e stoccaggio, non per logistica e produzione.
Intorno alle 21 raggiunta un’intesa per far uscire gli autisti, ma non i camion che sarebbero dovuti rimanere dentro i cancelli. In seguito un nuovo colpo di scena: i camion (otto) sono stati scaricati e fatti uscire vuoti dall’azienda.
(*notizia aggiornata alle 22.30 del 28 febbraio 2017)