Situazione sempre più tesa alla K-Flex di Roncello, dove i lavoratori sono in presidio permanente dal 24 gennaio. L’azienda mercoledì non si è presentata al tavolo di crisi aperto al ministero dello Sviluppo economico e ha inviato una lettera per l’avvio dei licenziamenti di 187 dei 250 lavoratori del sito brianzolo. Al ministero erano presenti il viceministro dello sviluppo economico, Teresa Bellanova, i sindacati, i rappresentanti della Regione Lombardia ma non la proprietà.
L’azienda ha ricevuto un richiamo del viceministro che ha invitato a dimostrare “senso di responsabilità” dopo l’avvio della procedura per i licenziamenti collettivi.
“L’azienda – sottolinea Bellanova – si sottrae al confronto e avvia contestualmente la procedura di licenziamento collettivo per 187 persone. Questo comportamento è inaccettabile, in particolare quando ci sono in ballo la vita delle persone, posti di lavoro e quindi il destino di centinaia di famiglie. Come da procedura nei prossimi giorni il confronto dovrà svilupparsi a livello locale, ma ho già assunto con i rappresentanti della Regione l’impegno a riconvocare rapidamente le parti appena mi sarà richiesto. Richiamo la proprietà al senso di responsabilità non dimostrato in questa circostanza”.
Duro anche il commento del capogruppo del Pd in Regione, Enrico Brambilla: “La proprietà della K-Flex si è resa protagonista di un comportamento che non può essere accettato. È in ballo il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie e questi signori non si sono preoccupati nemmeno di mandare al ministero i propri rappresentanti legali. Ciò che è peggio è che con la lettera per l’avvio dei licenziamenti la proprietà ha di fatto mostrato disprezzo per chi sta cercando di trovare una soluzione al problema occupazionale che l’azienda lascerebbe sul territorio. Spiace constatare che nemmeno Assolombarda si sia presentata, e anche questo è un pessimo segnale. Ovviamente rimarremo a fianco dei lavoratori che lottano per difendere il posto di lavoro e la storia di un insediamento che non soffre certo la crisi. Il primo passo necessario è il ritiro dei licenziamenti”.
I lavoratori sono in presidio permanente dal 23 gennaio, quando la K-Flex ha comunicato di voler lasciare entro il 2017 il sito di via Da Vinci dove è nata prima di crescere ed arrivare ad avere 2mila dipendenti in tutto il mondo. La prospettiva è di delocalizzare la produzione di gomme isolanti in Polonia.