Martedì a palazzo Chigi il premier Matteo Renzi ha incontrato il ceo di Cisco Chuck Robbins e l’ad di Cisco Italia Agostino Santoni. L’azienda statunitense leader mondiale nella fornitura di apparati di networking ha annunciato una serie di investimenti strategici in Italia per un valore di 100 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Ricerca e sviluppo saranno potenziati anche a Vimercate, nei laboratori di Photonics: l’ad Santoni, al vertice di Cisco Italia dal dicembre 2012, anticipa cosa succederà nel nostro territorio.
Qual è il piano di sviluppo per il polo brianzolo? Quante risorse saranno coinvolte? Cosa succederà nei laboratori di Photonics?
Le attività presenti nel comune di Vimercate sono molto importanti per il gruppo. Qui risiedono la sede principale di Cisco Italia e i laboratori di Cisco Photonics: guidano a livello mondiale lo sviluppo delle nuove tecnologie Cisco per le reti ottiche. Nei nostri piani per l’Italia, come confermato nell’ incontro con il presidente Renzi, c’è anche l’impegno per continuare a investire nelle attività di ricerca basata a Vimercate. La presenza della sede principale italiana e dei laboratori sulla fotonica non solo rappresenta un’importante opportunità di impiego di risorse qualificate ma anche un importante indotto per i centri di ricerca con i quali collaboriamo e per le aziende partner del territorio.
Come si agevoleranno le start up del territorio? Sarà utile importare la lezione della Silicon Valley?
Aderiamo da anni al Distretto Green High Tech Monza e Brianza e siamo impegnati in Assolombarda Milano Monza Brianza, con un nostra specifica focalizzazione nelle attività del Presidio di Monza. Le start up e in generale il business correlato all’innovazione si agevola facendo squadra, creando le condizioni per accelerare il business, attrarre talenti, semplificare la burocrazia. La Silicon Valley ci insegna che l’innovazione deve essere pervasiva e non deve rimanere solo nei palazzi delle grandi aziende. Io credo che ci siano le condizioni per iniziare a crearle anche in Brianza, grazie alla presenza di Cisco e di altre aziende multinazionali del settore high-tech, di Assolombarda Monza Brianza, del Distretto HT e di tante aziende piccole e medie che hanno voglia di innovare ed essere vincenti sui mercati internazionali.
La Brianza è innovativa? Quali carte vincenti ha a disposizione e quali, invece, le mancano?
La Brianza nel tempo è stata innovativa in tanti settori. È oggi sede, come dicevo prima, di importanti aziende multinazionali che innovano. Ha una ricchezza enorme di competenze nel mondo manifatturiero che sta vivendo una nuova rivoluzione industriale la cosiddetta “Industry 4.0”, grazie proprio alla digitalizzazione usata come leva per ottimizzare i processi ed essere più competitiva. La Brianza potrà rinnovarsi partendo dal suo business tradizionale rendendolo più efficiente attraverso le nuove tecnologie. Mi piace sempre dire che dobbiamo “dare voce digitale alle nostre imprese” che già sanno fare benissimo il loro lavoro, hanno grandi competenze di prodotto, nella maggior parte dei casi ancora non imitabile perché di grande qualità, ma hanno bisogno di essere più competitive e più efficienti e la risposta a queste esigenze non procrastinabili è la digitalizzazione.
Cosa serve al nostro mercato? È pronto ad accogliere la quarta rivoluzione industriale e la manifattura digitale? In quest’ottica, come dovranno essere preparati e istruiti i giovani?
Al nostro mercato servono competenze digitali. Ed è proprio grazie alle competenze digitali che potremo sfruttare al meglio la “quarta rivoluzione industriale” e accelerare il nostro sviluppo: i nostri territori sono caratterizzati dalla presenza di ottime aziende medio-piccole che, dotandosi di competenze digitali, potranno migliorare i loro processi, comunicare in tempo reale, dare un migliore servizio ai clienti. Il nostro accordo con il governo prevede infatti in questa fase investimenti in formazione e innovazione. I primi riguardano anche il potenziamento delle nostre “Networking Academy”, alcune presenti anche in Brianza. Inseriremo nuovi corsi, tra cui quelli relativi alle competenze su “Industry 4.0”: li porteremo nella maggior parte degli istituti tecnici, nelle università e nei centri di formazione professionale, che diventeranno, così, sede di “Networking Academy”, aggiungendosi alle 268 già presenti in Italia. Questi percorsi formativi non si rivolgono solo ai giovani ma anche a lavoratori che intendono conseguire una professionalità che sarà sempre più richiesta sul mercato. Per Cisco queste attività formative rappresentano in tutto il mondo delle iniziative di responsabilità sociale di impresa: offriamo gratuitamente gli strumenti per erogare i corsi attraverso strutture non profit, le “Networking Academy”, che poi si impegnano con propri docenti a tenere le lezioni e a preparare gli studenti nel conseguimento delle certificazioni, riconosciute a livello mondiale.