Rimetterci la quattordicesima si può anche fare, ma solo se la proprietà è disposta a salvare tutti e 170 i posti di lavoro a rischio. È la posizione dei rappresentanti sindacali di Candy che in settimana sono volati a Roma per sedersi a un tavolo con i vertici aziendali e i funzionari del Ministero dello sviluppo economico (Mise). L’appuntamento non ha spostato di una virgola i termini della questione. Al Mise, che a marzo aveva chiesto di poter visionare qualche proposta risolutiva, l’azienda ha portato un progetto poco popolare.
“Ci è stato chiesto di rinunciare tutti alla quattordicesima -ha spiegato Paolo Mancini di Fiom Cgil- e di accettare premi di produzione variabili anziché fissi. In cambio avremmo ottenuto il trasferimento a Brugherio della produzione di 50 macchine. Questo però sarebbe bastato a salvare solo 25 posti di lavoro. Per questo abbiamo rifiutato”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 2 luglio e i sindacati si presenteranno alla chiamata con la richiesta del contratto di solidarietà per scongiurare i licenziamenti.