Brugherio, dopo l’annuncio degli esuberi Candy chiede ai dipendenti di lavorare di più

Il 23 giugno Candy annunciava di voler ridurre la produzione e tagliare 340 posti di lavoro. La settimana scorsa ha chiesto ai dipendenti di lavorare di più, mettendo da parte per tutto luglio gli orari contingentati del contratto di solidarietà.
La Candy di Brugherio
La Candy di Brugherio fabrizio radaelli

Il 23 giugno Candy annunciava di voler ridurre la produzione e tagliare 340 posti di lavoro. La settimana scorsa ha chiesto ai dipendenti di lavorare di più, mettendo da parte per tutto luglio gli orari contingentati del contratto di solidarietà. È l’ultima novità che arriva dal colosso brianzolo del bianco, agitato in queste settimane dalla prospettiva dei tagli.

Tra vertici e aziendali e lavoratori di Brugherio i rapporti sono tesi e incerti, non c’è da stupirsi dunque se la risposta degli operai ai signori Fumagalli è stata un “no” deciso. La richiesta era quella di introdurre due venerdì di lavoro a luglio e, per due settimane di questo mese, di lavorare 8 ore al giorno anziché 4. Sarebbe stata una buona notizia per tanti lavoratori, negli ultimi due anni di contrazione dell’orario. Oggi che Candy ha svelato l’intenzione di più che dimezzare il personale, però, acconsentire alle richieste è ritenuto inaccettabile. Un modo per scavarsi la fossa da soli, forse.

I rappresentanti sindacali hanno chiesto che il procedimento avvenga solo su base volontaria e in queste ore si attende di capire se l’azienda sia disposta al pugno di ferro con una soluzione d’imperio. Lo scenario resta sfumato e non sono escluse azioni di protesta dei lavoratori.

Lo sguardo intanto è puntato al futuro, quello non troppo lontano del mese di ottobre. Per allora è prevista la scadenza del secondo anno di contratto di solidarietà e si attende la conferma che anche il terzo anno possa partire. Se così non fosse, i 340 tagli annunciati potrebbero diventare già effettivi, per quanto questa fosca ipotesi risulti poco probabile. In ogni caso, anche l’avvio di un ulteriore anno di solidarietà, porterebbe con sé conseguenze pesanti per i dipendenti.

«La solidarietà avviata due anni fa – ha spiegato il delegato Fiom Paolo Mancini – era calcolata sulla base di un volume produttivo di 450mila macchine all’anno. L’azienda però vuole contrarre i numeri e arrivare a 300-350mila macchine. Questo significa che il nuovo contratto andrebbe comunque rimodulato con un ulteriore riduzione dell’orario di lavoro».

Su questo fronte si attendono novità, mentre qualcosa si muove sul fronte istituzionale. Venerdì 24 luglio i rappresentanti dei lavoratori Candy incontreranno il sindaco brugherese Marco Troiano e, grazie alla sua azione di coordinamento, anche il primo cittadino di Monza Roberto Scanagatti, il democratico provinciale Gigi Ponti e forse altri sindaci del Monzese che in Candy inviano tutti i giorni loro cittadini. L’incontro è stato chiesto proprio dai lavoratori, desiderosi di illustrare non solo i loro problemi ma anche la loro proposta: nuovi investimenti per una recupero della produzione di qualità. Nel frattempo il tema è approdato in parlamento con le interpellanze del leghista Paolo Grimoldi e di Walter Rizzetto del Gruppo misto Alternativa Libera della Camera.