Chi c’era nella stanza 822? E nella 104? E chi erano gli innamorati della 411? Le risposte in fila sono Madonna, Patti Smith, Janis Joplin e Leonard Cohen. E le stanze erano quelle del Chelsea Hotel di New York. Erano perché è stato chiuso un paio di anni fa, ma oggi torna a vivere. Su un palcoscenico grazie al cantante Mauro Ermanno Giovanardi, alla voce narrante del giornalista Massimo Cotto e a Matteo Curallo a pianoforte e chitarre. Era uno spettacolo teatrale ed è un concerto. Ma “Chelsea Hotel”, è diventato anche un libro-disco di fresca pubblicazione che racconta le storie del rock del ‘900 (edizioni Fuorivia).
Perché le pareti di quelle stanze ne hanno viste tantissime e sapevano più di quanto noi umani si possa immaginare. “Non appartiene all’America. Non ci sono aspirapolvere, né regole e vergogna… È un luogo surreale (…) Il Chelsea sembrava combinare due atmosfere: un caos spaventoso e ottimista che prediceva il futuro hip, e allo stesso tempo il tradizionale senso della famiglia che protegge e ripara”. Lo scrittore Arthur Miller lo descriveva così.
Di lì sono passati Bob Dylan (che nella 211 scrisse “Sad Eyed Lady Of The Lowlands” e “Sara”), Arthur Clark (che vi scrisse 2001: Odissea nello spazio), Allen Ginsberg e Gregory Corso, Charles Bukowski. Jack Kerouac, Jimi Hendrix. Lì è collassato Dylan Thomas (stanza 205), mentre Nico ha cantato la “Chelsea girl” (che poi sarebbe diventato un film di Andy Warhol).
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Musica, letteratura, lembi di storia del ‘900 che tornano in scena (e in onda) venerdì 29 novembre nell’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare in via Ollearo a Milano. La serata è su prenotazione (allo 02-39241409) e dalle 21 è in diretta sul 107.6.