Il posto è stato scelto per le dimensioni, probabilmente, ma è per vocazione l’ideale: il confine est di Monza, quello che corre lungo viale delle Industrie, dove negli ultimi anni si sono affastellati più che altrove i grossisti con le insegne in ideogrammi. È lì, all’ex area fiera all’angolo con viale Sicilia che mercoledì 30 settembre viene inaugurata l’edizione monzese del Chinese lanterns festival.
Solo poche settimane fa l’anteprima nelle serre della Villa reale e poi qualche richiamo direttamente di fronte al municipio di piazza Trento nei giorni di MonzGp. Ora 25mila metri quadrati di dragoni, templi e immagini iconiche della Cina. Si tratta di installazioni realizzate a mano e coperte di seta colorata, fino al drago di 60 metri di lunghezza e alla torre alta 18, «un teatro che ogni giorno ospiterà spettacoli di intrattenimento organizzati da compagnie artistiche cinesi, un ristorante cinese e un altro italiano, un’area meeting e oltre trenta stand espositivi di prodotti tipici italiani e cinesi», scrivono gli organizzatori.
E ancora: «Una manifestazione che fino a fine gennaio 2016 (per ora il programma ufficiale da come termine il 31 dicembre, ndr), permetterà ad adulti e bambini di avvicinarsi a una delle culture più antiche e affascinanti al mondo. Quella della fabbricazione di lanterne è infatti un’arte dalla lunga storia: oltre tre millenni fa la dinastia Zhou ne favorisce uno sviluppo vigoroso, che raggiunge il culmine sotto il regno degli Han, più di duemila anni fa. La Dinastia Tang, risalente a 1397 anni fa, aumenta la produzione di lanterne utilizzate principalmente durante i festeggiamenti per il capodanno». Insomma: una cultura millenaria trasformata in un festival luminoso e coloratissimo, ai limiti del kitsch, che arriva per la prima volta in Italia. L’accensione ufficiale mercoledì 30 alle 18.30.