Abitava a Vimercate il trafficante di uomini. È un rumeno di 30 anni con residenza a Oreno, precedenti di polizia e un lavoro come operaio. Quello ufficiale, di lavoro, perché poi la sua fortuna arrivava da tutt’altra attività: lo smistamento di clandestini.
Ne sono convinte le forze dell’ordine tedesche che lo considerano un tramite tra i flussi di stranieri in arrivo dal Nord Africa e i Paesi del Nord, considerati l’Eldorado da molti extracomunitari. L’Italia si trova nel mezzo e la Lombardia è un’ottima collocazione, pare, per gestire arrivi e partenze. L’uomo è finito in manette nei giorni scorsi grazie ai carabinieri della stazione di Vimercate impegnati in uno degli ordinari servizi di pattugliamento del territorio. Il romeno, in capo al quale pendeva da tempo un mandato di arresto europeo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è incappato nel posto di controllo dei militari nella zona degli svincoli della Tangenziale Est.
Non ha opposto resistenza, ha fornito i suoi documenti e dal controllo in banca dati effettuato dalla pattuglia è emerso quell’ordine di cattura internazionale emesso dalla corte d’appello di Milano in seguito a mandato dell’autorità giudiziaria della Germania.
Secondo gli investigatori tedeschi che hanno condotto le indagini, il vimercatese, con la complicità di alcuni connazionali, gestiva un traffico di immigrati clandestini in arrivo soprattutto dal continente africano attraverso le coste magrebine. Gli extracomunitari venivano prelevati e condotti nei Paesi del Nord Europa, Germania compresa, attraverso lo stivale e poi i valichi alpini. Per il suo giro criminale, il rumeno di avvaleva di mezzi pesanti nei quali nascondeva come fossero casse di pomodori i clandestini in cerca di fortuna nel Vecchio Continente. L’uomo è stato arrestato e condotto in carcere a Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il caso del 30enne di Oreno non è l’unico nel Vimercatese di questo genere. Altri episodi del genere sono stati registrati dalla cronaca negli anni scorsi, forse grazie alla posizione strategica della pianura Padana sulle rotte mondiali dell’immigrazione.
Solo lo scorso anno i carabinieri di Bernareggio facevano scattare le manette ai polsi di un 30enne albanese domiciliato in quella città, muratore colpito da un mandato di arresto europeo emesso sempre dall’autorità giudiziaria tedesca il 30 dicembre 2013. Pena da scontare: 10 anni si carcere. Le condanne dei tribunali nordici parlavano chiaro, “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” e “falsificazione di documenti”.
L’uomo procurava un flusso migratorio clandestino dall’Albania alla Germania attraverso un corridoio sicuro in Italia. Accoglieva in Brianza gli immigrati clandestini e forniva loro documenti falsi che ne ripulivano la posizione irregolare. A quel punto i migranti erano pronti per partire ed entrare facilmente in Germania.
Il traffico fruttava allo straniero decisamente più dell’attività di muratore, ma il corridoio italiano era stato scoperto dall’autorità tedesca e stroncato grazie all’intervento in collaborazione con i carabinieri del Vimercatese.