Quello che avrebbe dovuto essere un gioiellino di Seregno e che ha tutte le caratteristiche per esserlo, è scaduto almeno parzialmente a discarica a cielo aperto. È lo skate park che, tra le vie Nenni e Calamandrei, ricorda Giuseppe Meroni, storico presidente della Salus ciclistica, che sotto la sua guida raggiunse risultati sportivi mai più conseguiti dopo.
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Una veloce perlustrazione è sufficiente per verificare come le piante a ridosso del perimetro della pista di skate siano diventate deposito di materiale di varia tipologia, appunto da skate più o meno funzionanti addirittura scarpe, senza trascurare due travi divelte dalla vicina recinzione.
«Continua lo scempio da parte dei bravi ragazzi – ha commentato un lettore in una segnalazione a il Cittadino – senza che nessuno faccia qualcosa. Viene spontaneo chiedersi se i genitori di questi giovani siano al corrente. E l’assessore competente lo sa? E cosa intende fare? Possiamo sperare in un intervento risolutivo, nel solco dello slogan tanto caro al sindaco: “Detto… fatto”?».
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La problematica evidenziata non è l’unica che interessa i parchi sul territorio locale. A poche centinaia di metri di distanza, tra le vie Parini e Circonvallazione, si trova il parco intitolato ai caduti di Nassiriya, dove da un paio di mesi il campo di calcetto è off limits a causa del venire meno delle più elementari condizioni di sicurezza. Peccato che non vi sia praticamente nulla che impedisca davvero un utilizzo dello spazio: è ingenuo pensare che possano bastare alla bisogna i cartelli appesi alla recinzione ammalorata.
Lì a fianco invece fa bella mostra di sé il terreno che fino a novembre ospitava una splendida giostra, arsa in un rogo di probabile origine dolosa: rimossa la struttura carbonizzata, ora si attende un ripristino.
Inconveniente diverso ma con risultati analoghi al parco “2 giugno” alla Porada, il polmone verde di maggiori dimensioni in città, al cui interno è impossibile usufruire del veliero, l’enorme giostra solitamente presa d’assalto dai bambini, chiusa sempre per motivi di sicurezza.
«L’amministrazione comunale – ha spiegato un altro lettore- ha ristrutturato e installato lodevolmente alcuni giochi, che ora in parte per incuria ed intemperie, scarso senso civico o atti vandalici giacciono in cattivo stato. Il caso più clamoroso è quello del parco della Porada. Il suo veliero è stato sistemato alla fine del 2014, ma già da otto mesi non è più utilizzabile. Davvero non si possono fare convenzioni economiche con aziende che costruiscono giochi, come è stato fatto a Desio con un’azienda tedesca?».