Un libro bianco sul Pgt di Monza: «Ecco cosa c’è che non va nella variante»

Si chiama “Libro bianco sulla Città”: vuole spiegare con un linguaggio comprensibile a tutti gli interventi urbanistici ed edilizi che cambieranno Monza. Ma soprattutto per sollevare preoccupazioni, dubbi e critiche sulla variante generale al Piano che non è piaciuta ai comitati di quartiere.
I comitati propongono un Libro bianco sulla variante al Pgt di Monza
I comitati propongono un Libro bianco sulla variante al Pgt di Monza

Un libro bianco per spiegare con un linguaggio comprensibile a tutti gli interventi urbanistici ed edilizi che cambieranno la fisionomia della città. Ma soprattutto per sollevare preoccupazioni, dubbi e critiche sulla variante generale al Piano di Governo del Territorio che non è piaciuta ai comitati di quartiere. Una radiografia della Monza che verrà da San Rocco a San Biagio, da Libertà a San Fruttuoso passando dai piccoli interventi a quelli che da decenni attendono una risposta, in primis il caso Cascinazza.

Questo l’obiettivo del “Libro Bianco sulla Città” un dossier realizzato dai comitati cittadini di via della Blandoria, via Monte Bianco, Sant’Albino, San Donato-Regina Pacis, Via Boito Monteverdi, Valsugana Verde, Bastacemento, San Carlo e San Giuseppe. «Con la vittoria del centrosinistra molti tra gli ambientalisti hanno pensato a una decisa svolta delle politiche urbanistiche degli ultimi anni – spiegano – Rimaniamo invece delusi, o comunque riponiamo speranza nel domani, per dare un futuro diverso alla nostra città».

Da qui la decisione di analizzare e presentare il documento urbanistico a tutti i monzesi, utilizzando però un linguaggio semplice e comprensibile. «Affinchè le persone non vengano a sapere degli interventi edilizi solo quando troveranno la gru sotto la finestra», proseguono. Il Pgt nel corso dei mesi è stato presentato nelle dieci consulte, raccogliendo spesso perplessità e dubbi da parte dei residenti. «Sono previsti interventi consistenti – precisano – Ma durante i dibattiti ci è parso che non ci fossero margini di ripensamento».

Critico anche l’atteggiamento verso la mission della giunta di non consumo del suolo e di recupero delle aree dismesse. «La parola d’ordine riduzione del consumo del suolo è quasi subito contraddetta per esigenze finanziarie contingenti dal rilascio dell’autorizzazione per costruire la nuova Esselunga e due torri per uffici su un’area particolarmente sensibile perché posta a interrompere una fascia di verde est-ovest che avrebbe potuto collegare il parco di Monza con quello della Cavallera», aggiungono. Ance sul recupero di aree dismesse i gruppi sollevano diverse perplessità. «Su quelle industrie dismesse sono di fatto oggi in corso operazioni puramente finanziarie – spiegano – con il raddoppio del loro valore per una loro inutile destinazione a residenziale e commerciale i cui effetti sulla rete delle infrastrutture e sul bisogno di servizi da parte di coloro che lì andranno a vivere o a lavorare, non sono state affatto prese in considerazione».

Quello che preoccupa i Comitati sono gli interventi previsti, approvati o in corso di realizzazione, per un totale di circa 700mila metri cubi di impatto ambientale sulla città. Da quelli approvati dalla giunta Mariani per 263mila e 600 metri cubi (via della Blandoria, x Ima, Borgazzi 90 Sas, Via Bosisio-Aguggiari-Gallarana), via Europa ed ex cotonificio Cederna), quelli approvati dalla Giunta Scanagatti per un totale di 437mila metri cubi (nuova Esselunga, via Aruba, via Lissoni, Monzacar, via Valsugana, via Cantalupo, piazzale Virgilio, ex Centrale del latte, via Cavallotti, via Ponchielli, ex cinema Maestoso ed ex Feltrificio Scotti).

A breve i gruppi apriranno anche la pagina Facebook “Libro bianco sulla città” e a settembre è previsto un incontro di presentazione con la cittadinanza.