Ucciso a Daqqa in un attentato islamico: i parenti di Claudio Cappelli ricevuti al Quirinale

Sono stati ricevuti dal presidente Mattarella al Quirinale i parenti di Claudio Cappelli, il manager del settore tessile ucciso a Daqqa a luglio 2016 in un attentato islamico. Negli ultimi giorni i genitori hanno ricevuto l’unico effetto personale del figlio.
I familiari di Claudio Cappelli al Quirinale
I familiari di Claudio Cappelli al Quirinale

Ventiquattro persone ritenute responsabili, venti catturate, quattro ancora latitanti: sono le notizie che arrivano dal Bangladesh a un anno di distanza dall’attentato di Daqqa, dove ha perso la vita anche il brianzolo Claudio Cappelli, originario di Vedano al Lambro. Giovedì 13 luglio i familiari italiani delle vittime sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. A Roma anche la famiglia Cappelli, cioè i genitori di Claudio e la famiglia Beretta, quella della moglie.

«Ci tenevo a incontrarvi per esprimervi la solidarietà concreta di tutto il Paese, di tutti cittadini, che è sempre molto alta e molto forte. Ci tenevo a parlare con voi, a scambiare qualche idea. È anche un’occasione per mettere in comune il dolore che vi ha accomunato in questa tragedia immane» rivolgendo anche delle altre vittime italiane, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Claudia Maria D’Antona, Simona Monti, Adele Puglisi, Maria Riboli, Cristian Rossi e Marco Tondat.

Il primo luglio del 2016 sono morti quando un commando di sette terroristi islamisti è entrato in un ristorante vucino all’ambasciata italiana. Prima l’esplosione di alcune granate, poi la presa in ostaggio dei presenti e la strage: 22 civili e 5 attentatori morti alla fine dell’attacco. «Accanto alla solidarietà – ha aggiunto Mattarella – bisogna poi occuparsi anche di altre cose, dalle forme di sostegno che sono previste in questi casi, che sono già in stato avanzato per molti, e per altri si stanno definendo, e anche assicurare alla giustizia i colpevoli». Il presidente ha fatto il punto delle indagini e ha detto che le ultime persone coinvolte dovrebbero essere arrestate presto. «Questo non allevia certamente il vostro dolore, ma credo sia di aiuto sapere che c’è collaborazione con il Bangladesh e che giustizia sia fatta».

I familiari di Cappelli hanno ringraziato il presidente Mattarella perché – così come papa Francesco, il presidente del Senato Grasso e i sindaci di Vedano al Lambro e Barzanò (dove il manager del tessile risiedeva) «stanno intraprendendo iniziative per onorarne la memoria con riconoscimenti indelebili che evidenzino ai nostri giovani l’importanza di difendere la libertà e i valori democratici dal terrorismo» ha detto dopo l’incontro Massimo Cappelli, il padre di Claudio.

«È stata avanzata al capo dello stato la richiesta di assegnare una medaglia d’oro al valore civile a queste vittime innocenti – ha aggiunto il padre del vedanese – che tenevano alto il prestigio dell’Italia all’estero nel settore del tessile moda, operando in amicizia con lavoro instancabile ed onestà professionale, perseguendo il grande obiettivo di creare un numero sempre maggiore di posti di lavoro in italia ed all’estero». Il presidente ha assicurato il suo impegno per verificarne le possibilità.

«Pochi giorni fa abbiamo ricevuto dopo più di un anno l’unico effetto personale di nostro figlio: un portafoglio, probabilmente rimasto inzuppato in qualcosa: per noi è una reliquia». La commozione si avverte ancora nella voce di Massimo Cappelli, il padre di Claudio, ma ha le idee chiare: «È la reliquia di un martirio. Noi pensiamo che l’attentato di Daqqa, dopo le attenzioni del momento, sia stato dimenticato», perché, aggiunge, di attentati ce ne sono stati altri.

«Ma quello di Daqqa è importante come gli altri, perché in gioco la libertà. Chi fa gli attentati porta una strategia di terrore che ci vuole spaventati, in casa, chiusi. Ma è un attacco ai valori democratici dell’occidente. E difendere quei valori è rendere onore alla memoria delle vittime». La scorsa settimana Barzanò, dove viveva Claudio con la moglie e la figlia, che oggi ha sette anni, lo ha ricordato con una camminata e con una serata alla quale ha partecipato anche il sindaco di Vedano, Renato Meregalli.