C’è diossina oltre i limiti previsti dalla legge nei terreni dove passerà Pedemontana. «Nei giorni scorsi – si legge in un comunicato congiunto diffuso dalle amministrazioni comunali di Desio, Barlassina, Cesano, Seveso e Bovisio Masciago – la società “Pedemontana” ha consegnato ai Comuni della tratta B2 e C, gli esiti del piano integrativo di caratterizzazione sui terreni interessati dal passaggio della futura autostrada e colpiti dall´incidente Icmesa del 10 luglio 1976. Si tratta della relazione di accompagnamento che comprende i referti analitici di ogni singolo campionamento effettuato prima dell´estate, le relative tavole e il rapporto di commento predisposto dall´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa).
La corposa documentazione conferma sostanzialmente quanto le amministrazioni comunali hanno sempre sostenuto e cioè che la contaminazione residua derivante dall´incidente Icmesa comprende tutta l´area interessata dalla realizzazione della Pedemontana.
È la stessa società ad affermare che: “Le analisi effettuate sui campioni prelevati hanno evidenziato, in corrispondenza di aree che saranno interessate dal progetto della futura autostrada, condizioni di esubero dei limiti previsti per il parametro diossine sia per aree a destinazione verde/residenziale […] nella zona B”, che in aree a destinazione d´uso industriale”. Nella zona “B”, infatti, il limite previsto dalla legge rispetto alle concentrazioni di diossina presenti nei campioni è stato superato per circa il 40%, mentre si sono rilevati superamenti anche in “Zona A” (aree attigue al sedime della Milano-Meda) ed in “Zona R”.
Dopo l´esame approfondito dei risultati della caratterizzazione i Comuni di Seveso, Cesano Maderno, Desio, Bovisio Masciago e Barlassina ribadiscono quanto già più volte affermato anche a Palazzo Lombardia: nessun intervento potrà essere effettuato senza un adeguato e condiviso consenso delle amministrazioni comunali, ed oggi, vista la documentazione prodotta, chiedono che vengano effettuati gli approfondimenti richiesti da ARPA nel suo rapporto di commento alle analisi, per una corretta definizione del modello concettuale della contaminazione, consistenti in ulteriori analisi dei campioni prelevati oppure l´effettuazione di nuovi sondaggi.
L´attenzione e la precauzione richiesta dalle varie amministrazioni comunali, che hanno risposto anche alle corrette sollecitazioni delle Comunità, ha portato alla realizzazione del nuovo piano di caratterizzazione con l´integrazione di quello del 2008.
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Ogni fase successiva dovrà obbligatoriamente coinvolgere i Comuni interessati dall´incidente Icmesa, visto che gli ultimi dati hanno evidenziato come non fossero sufficienti, per la tutela dei cittadini in particolare, proprio le analisi del 2008 come invece sempre sostenuto dalla società incaricata di realizzare l´autostrada con, almeno inizialmente, l´avvallo di Regione Lombardia. La documentazione consegnata è agli atti delle singole Amministrazioni Comunali».