Trasporti, i numeri degli autobus a Monza e Brianza: ecco le linee che rischiano

I Dati (pdf) - In Brianza i pullman non girano a vuoto. O, perlomeno, non girano a vuoto quelli che trasportano pendolari e studenti e collegano città e paesi con le stazioni ferroviarie e della metropolitana. Lo dicono i dati della Provincia, ma i soldi per garantire le corse non ci sono e da qualche parte sarà necessario tagliare.
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Monza Autobus Net Fabrizio Radaelli

In Brianza i pullman non girano a vuoto. O, perlomeno, non girano a vuoto quelli che trasportano pendolari e studenti e collegano città e paesi con le stazioni ferroviarie e della metropolitana. A dimostrarlo ci sono i dati forniti dalla Provincia: sono dati parziali, relativi ai due dei tre lotti, a cui vanno aggiunte le linee urbane di Monza, che dovranno essere riappaltati entro il 30 giugno. Molti autobus, soprattutto nelle ore di punta sono sovraffollati e alcuni, sulla Monza-Carate, trasportano più delle 80 persone che è considerata la capienza massima per i mezzi urbani. 


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 I soldi per garantire il numero di corse e i tragitti effettuati attualmente non ci sono: via Grigna dovrà, per forza di cose tagliare il servizio se lo Stato non aprirà il portafogli e non girerà all’ente le risorse che mancano che, secondo le ultime stime, potrebbero scendere da 1.800.000 euro a circa 1.600.000 euro. Il presidente Gigi Ponti lo aveva comunicato ai sindaci qualche giorno prima di Natale: tecnici e politici dovranno valutare insieme il piano della riorganizzazione, ovvero della soppressione delle corse. Comunque la si guardi a perderci saranno i cittadini: il rischio, ha avvertito più volte il presidente, è che ogni giorno restino a piedi 7.000 passeggeri, tra cui gli studenti che frequentano i diversi istituti superiori.

 È difficile ipotizzare da dove si comincerà a tagliare: qualche risparmio potrebbe essere effettuato con la revisione delle linee che, in qualche modo, si sovrappongono. Uno dei criteri utilizzati per abbassare la scure sarà quello del numero dei viaggiatori per autobus: e qui, stando alle tabelle elaborate in via Grigna, i più affollati sono quelli che viaggiano nella Brianza centrale, da Monza fino a Desio, Seregno, Cesano, Besana e che portano i pendolari a Sesto o a Cinisello da dove, poi, molti proseguono per Milano con la metropolitana o altri mezzi pubblici. Girano a pieno regime la Limbiate-Monza, la Paderno Dugnano-Monza, il collegamento tra il San Gerardo e Sesto, le linee tra Seregno e il capoluogo brianzolo, quelle tra Desio e Besana, tra Desio e Renate, tra Desio e Limbiate.

Nel vimercatese le linee più affollate sono quelle tra Monza e Porto d’Adda, che transitano per Trezzo, e la Vimercate-Cologno Nord ma sono parecchio trafficate anche la Monza-Gessate e la Vimercate-Ronco Briantino. Forse, ma è una impressione, da questo lato della Brianza qualche risparmio potrebbe essere effettuato razionalizzando le tante tratte che terminano alla stazione della metropolitana di Cologno Nord: a Brugherio le tre circolari interne viaggiano con una media di 21 passeggeri a corsa anche perché la città è collegata al metrò dagli autobus che partono da Monza e da Vimercate.

 La fascia Est della Provincia, peraltro, è quella in cui girano i mezzi con meno passeggeri tra cui la navetta tra il centro di Vimercate e l’ospedale che, con una media di 5 utenti a corsa, potrebbe essere tra le prime a essere sacrificata.

«Saranno scelte molto delicate – commenta il vicepresidente della Provincia Roberto Invernizzi – dobbiamo stare attenti a ragionare solo in termini di passeggeri in quanto rischieremmo di isolare dal mondo i paesi più piccoli».