Un ragazzino di 14 anni di origine africana e residente a Seveso è annegato nel giorno di Ferragosto nelle acque del lago a Como, nei pressi di Villa Geno. Il ragazzo, arrivato a Como con un gruppo di amici, si è tuffato ed ha avuto subito difficoltà. Mentre sono stati chiamati i soccorsi un passante, un profugo pachistano, ha tentato invano di recuperarlo. È stato ripescato più tardi dai vigili del fuoco. Gli operatori del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare.
La dinamica è chiara ma restano alcune circostanze inspiegabili intorno alla morte di Agossou Mididji. Il fatto è avvenuto intorno alle 17.30, il ragazzino, originario del Benin ma residente a Seveso, si trovava a Como in compagnia di un coetaneo ed insieme hanno raggiunto la zona di viale Geno dove, come fanno in molti nonostante il divieto, hanno deciso di bagnarsi nel lago. Agossou si è buttato dal pontile ed è sembrato esitare prima di tuffarsi. Un volta in acqua il ragazzo ha chiesto subito aiuto. Dalla riva si è buttato per soccorrerlo un giovane pachistano – Kashif Ali residente a Lora nel centro che ospita i richiedenti asilo – ma il suo intervento non ha sortito alcun risultato. Il cadavere di Agossou è stato ripescato dai vigili del fuoco mezz’ora dopo a una profondità di sette metri.