Almeno un bloc notes. E un po’ di penne. Li ha chiesti Paola Canegrati in carcere a Milano: lei è Lady Sorriso, o Lady Dentiere, la donna accusata di essere al centro di un sistema di tangenti nel sistema sanitario lombardo nel settore dell’odontoiatria. La 54enne monzese alla guida di un impero delle poltrone da 1.200 dipendenti ha fatto mettere a verbale la sua disponibilità a collaborare con gli inquirenti giovedì e lo ha ribadito attraverso il suo legale. Pronta a vuotare il sacco. L’appuntamento con il pubblico ministero di Monza Manuela Massenz, che ha coordinato l’inchiesta Smile, è fissato a San Vittore martedì 23 febbraio. A Monza si dice pronto a collaborare anche il leghista Fabio Rizzi.
Nel frattempo il presidente Roberto Maroni cerca di rispondere al nuovo scandalo corruzione che ha investito la sua amministrazione regionale. Venerdì 19 ha convocato tutti i manager della sanità per chiedere loro di resistere alle pressioni e di avvisarli che è pronto a far controllare tutte le gare del sistema sanitario. «Venite da me se qualcuno vi chiede di non rispettare la legge» ha detto ai direttori di Ats (ex Asl) e ospedali. «Faremo tutti i controlli sulle gare, collaborate» ha avvertito, ribadendo che non è in dubbio l’impianto della legge che lui ha voluto e che Fabio Rizzi, suo braccio destro, ha ideato e portato al voto in Regione.
«Abbiamo già gli strumenti, le regole, le procedure e gli organi di controllo – ha aggiunto Maroni -. La nuova legge istituisce l’Agenzia di Controllo che è indipendente e sarà gestita da rappresentanti delle opposizioni. Salvo intervenire su eventuali lacune, il sistema che abbiamo oggi su appalti pubblici e assegnazioni di servizi è fornito di regole, procedure e sistemi di controllo. Bisogna che siano applicati e rispettati».