Sale la protesta dei pendolari e dei sindaci dopo l’annuncio del taglio di due linee di autobus (la Z225 e la Z227) molto utilizzate (8.500 passeggeri in media al giorno) in Brianza. Giovedì i primi cittadini dei comuni interessati, Muggiò, Lissone, Nova Milanese, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni hanno organizzato una conferenza stampa per annunciare le loro iniziative.
«Nel caso in cui la Regione non receda dall’intenzione di cancellare le due linee del trasporto pubblico, a Muggiò siamo determinati a istituire una Ztl che impedisca a un mare di auto di riversarsi sul nostro territorio il giorno dopo dello stop ai bus. Chi decide deve capire in che difficoltà si getterebbero i cittadini e le città nel caso in cui il provvedimento non rientrasse». Queste le parole del sindaco di Muggiò Maria Fiorito al tavolo con la prima cittadina novese, Rosaria Longoni, il sindaco di Lissone Concettina Monguzzi e l’assessore ai trasporti di Cinisello Balsamo, Ivano Ruffa.
E anche i cittadini si mobilitano: a Nova i cittadini, rappresentati da Stefano Mauri e altri, hanno già raccolto un migliaio di firme. Un’altra petizione è in partenza da parte del Comune: sabato 7 gennaio al mercato di via Fiume e domenica 8 in piazza della chiesa il sindaco e i consiglieri comunali saranno presenti con un banchetto per invitare i concittadini a firmare contro la cancellazione dei bus.
Occorre un milione e 800mila euro per tutto il sistema dei trasporti provinciale e, in fase di trasformazione verso la nascente Agenzia dei Trasporti di tutto il territorio, proprio queste due linee di confine tra Milano e Monza sono state messe in forse. Ora, la speranza è legata alla assemblea dei soci dell’Agenzia di bacino del trasporto pubblico locale: l’appuntamento in riunione è per lunedì prossimo 9 gennaio, quando la provincia chiederà alla Regione e agli organi preposti un passo indietro.
Con le due linee a rischio, si mettono in discussione i collegamenti alle scuole e l’ospedale San Gerardo di Monza, si isolerà un intero quartiere di Muggiò come quello della Taccona, si costringeranno genitori e lavoratori di Nova a prendere la macchina per fare il percorso ogni mattina e al ritorno ogni sera. Non dimenticando che Lissone, città del mobile, metterà a rischio il collegamento con l’istituto Meroni, scuola d’eccellenza che costituisce un punto di riferimento per tutto l’artigianato e l’industria della zona.
«I soldi che non ci sono fanno la differenza tra ciò che vorremmo e ciò che possiamo effettivamente disporre» ha risposto il Presidente della Provincia MB Gigi Ponti alla lettera congiunta siglata dai Sindaci di Nova Milanese, Lissone, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Muggiò, che chiedevano alla Provincia di rivedere il piano di razionalizzazione del trasporto pubblico locale, varato per far fronte alla riduzione di risorse disponibili per l’anno 2017, piano che prevede, a partire dal prossimo 1 febbraio, la soppressione totale delle linee Z225 e Z227 oltre a riduzioni di fermate e percorsi su altre linee.
Ponti, nella lettera, ribadisce ancora una volta ai Sindaci che la Provincia «è obbligata a consegnare all’agenzia dei trasporti contratti di servizio coperti economicamente per il 2017, non un euro di meno»: all’appello mancano 1,8 milioni di euro all’anno per garantire ancora il servizio bus in vigore, senza sopprimere né ridurre corse.
Rispetto alla denuncia di disagi certi da parte dei Sindaci Ponti replica: «Se si vuole fare qualcosa di utile insieme, mettetevi al nostro fianco per ottenere il giusto da Regione e Governo».