Torna alto l’allarme veleno alla Cabella dopo un sopralluogo di carabinieri e Polizia locale. La scorsa settimana le forze dell’ordine hanno setacciato con l’ausilio dell’unità cinofila i terreni della frazione di Camparada e hanno scoperto altre tracce di veleno, in particolare di stricnina. Lo stesso tipo di sostanza letale che lo scorso luglio aveva portato alla morte la povera Tara, il cucciolo di Labrador che, dopo aver ingerito un cristallo di stricnina, si era accasciata a terra in preda alle convulsioni e, dopo alcuni strazianti minuti, era morta.
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Incidente o atto deliberato? Il fatto aveva subito allarmato tutto il paese, perché a seguito dell’autopsia, il veterinario aveva confermato quanto temuto subito dai padroni del cane spiegando come la morte del piccolo labrador fosse dovuta proprio a stricnina pura, veleno ormai tolto dal mercato da anni e che agisce sul sistema nervoso centrale, bloccando le terminazioni nervose.
Il veterinario però aveva anche avvertito i coniugi proprietari dell’animale di come diversi quattrozampe da compagnia erano morti nell’ultimo anno in circostanze misteriose proprio nella zona di Cabella, paventando la possibilità che potesse esserci qualcuno che uccidesse di proposito i i cani spargendo il veleno nei campi.
L’ultimo sopralluogo (che ha visto la partecipazione anche di un border collie di nome “Vasco”, di un’unità cinofila antiveleno) delle forze dell’ordine però potrebbe chiudere definitivamente: martedì 22 settembre è in programma una bonifica sui terreni soggetti al veleno, che verranno dissodati portando in superficie la terra sottostante e in profondità quella superficiale. La stricnina difatti, non essendo solubile andrebbe quindi in profondità, evitando così che altri cani o gatti corrano il rischio di ingerirla.
Veleno vecchio? I carabinieri e la polizia hanno spiegato al sindaco di Camparada Giuliana Carniel come il veleno in questione potrebbe essere sul terreno da diversi anni e che non ci sia nessuno in zona Cabella che uccide gli animali di proposito.
«Gli agenti che hanno fatto il sopralluogo mi hanno spiegato di come potrebbe non esserci alcun killer responsabile della morte di Tara e degli altri cani della zona – ha raccontato il sindaco Carniel – I carabinieri sostengono difatti che, probabilmente il veleno veniva utilizzato in passato per tenere lontani topi e volpi dai pollai presenti diversi anni fa nella frazione».
Dichiarazioni che potrebbero tranquillizzare gli abitanti di Cabella, ma l’allarme rimane comunque alto e le zone che verranno bonificate sono state per il momento transennate e segnalate con specifici cartelli. Solo il tempo quindi potrà finalmente fare luce su questa vicenda: in seguito alla bonifica si potrà capire se a Camparada sia presente o meno un killer dei cani o se il veleno incriminato è solamente il residuo di una misura adottata in passato dai contadini della zona.