L’inverno scorso, in piena emergenza smog, il Tavolo Aria della Lombardia aveva ratificato la decisione di fermare i veicoli diesel Euro 3 a partire dal 15 ottobre 2016. In una comunicazione di inizio agosto il provvedimento non rientra nelle misure invernali previste per la qualità dell’aria: dal 15 ottobre al 15 aprile le misure permanenti riguardano gli autoveicoli Euro 0 benzina e diesel e Euro 1 e 2 diesel all’interno dei 570 Comuni appartenenti alle Fasce 1 (quella di Monza e Brianza) e 2 del territorio regionale.
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Niente Euro 3 perché Regione Lombardia aveva chiesto al governo l’erogazione di incentivi per la rottamazione dei veicoli in questione, ma non li ha ottenuti. Quindi stop al provvedimento e previsione di stop temporanei al traffico come quelli adottati finora.
«Il provvedimento di blocco dei veicoli più obsoleti e inquinanti, proposto dal presidente Maroni, avrebbe dovuto essere accompagnato da un pacchetto di incentivi economici da mettere a disposizione degli automobilisti, perché potessero provvedere alla sostituzione del proprio parco macchine e potesse quindi essere davvero incisivo – spiega l’assessore Claudia Terzi nella parole riportate da Anci Lombardia presieduta dal monzese Roberto Scanagatti – Avevamo chiesto un miliardo di euro di incentivi ma non abbiamo mai ricevuto nessuna risposta da Roma».
E anche se quello del Pm 10 è un problema prettamente invernale e ora al massimo preoccupa l’ozono (in codice giallo in tutte le centraline di rilevamento Arpa), Legambiente lancia l’allarme.
«L’indisponibilità di fondi per incentivare la rottamazione è un pretesto inaccettabile – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – L’Europa ci fornisce esempi di Paesi, come l’Olanda, che programmano il divieto di vendita di auto a gasolio e benzina, e invece in Lombardia non siamo in grado di limitare la circolazione di veicoli inquinanti, che hanno tutti ormai ben più di dieci anni di vita?È comprensibile il grido di dolore del mercato dell’auto che chiede incentivi per alimentare le vendite di veicoli nuovi, ma la tutela della salute viene prima, i diesel Euro3 sono fonti di forti emissioni inquinanti, e questo deve bastare per avviare misure di limitazione da tempo annunciate. Non è possibile agire solo davanti a situazioni di allarme per le polveri sottili, ma è necessario, invece, prevenire condizioni d’emergenza attraverso misure antismog più decise e incentivi al trasporto pubblico».
Anci Lombardia l’inverno scorso aveva chiesto “un approccio integrato, obiettivi e strumenti condivisi e costanti nel tempo per poter ottenere risultati importanti che migliorino la qualità della vita dei cittadini e rendano i territori attrattivi. I Comuni sanno che servono politiche di sistema con interventi coordinati che coinvolgono Governo, Regioni e Comuni”.