Stop all’ordinanza anti accattonaggio. Il Comune di Monza ritiene che il provvedimento preso un anno fa abbia ottenuto gli effetti desiderati eliminando la maggior parte dei casi di accattonaggio molesto presso i semafori, i parcheggi e nelle zone nei pressi degli uffici pubblici con maggiore affluenza di persone. L’ordinanza, emanata dal Comune durante l’estate del 2014, non è stata prorogata – già dal mese di aprile – in attesa di valutare possibili azioni future su questa problematica. Durante i mesi in cui è rimasta in vigore l’ordinanza, sono state denunciate più di 200 persone soprattutto nella zona della stazione, di largo Mazzini e piazza Cambiaghi.
LEGGI l’ordinanza cinque mesi fa: i dati erano gli stessi
Il testo dell’ordinanza recitava: «Il provvedimento si propone di contrastare il rapido sviluppo di “comportamenti sempre più gravi e pericolosi, relativi a fenomeni di accattonaggio attraverso l’utilizzo di minori e disabili, presenza di questuanti molesti, violenza legata all’uso di alcol e droghe».
L’amministrazione comunale aveva emanato il provvedimento anche a seguito delle numerose segnalazioni della Polizia locale che aveva stilato un rapporto dettagliato sui problemi della città. In particolare, aveva segnalato situazioni di accattonaggio (con protagoniste persone con grosse menomazioni e disabilità fisiche) nelle via Gramsci, Mazzini, Borgazzi, Cavallotti, Manara, Prina, Monti e Tognetti, Cesare Battisti, Boito, largo Mazzini. Il Comune di Monza aveva così deciso di vietare l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, il consumo di alcol negli spazi pubblici e privati aperti al pubblico, la questua e la vendita di beni sulla strada che provocano intralcio alla viabilità, lo stazionamento prolungato presso le casse e i parcometri dei parcheggi, in particolare di piazza Cambiaghi, piazza Trento e Trieste, piazza Carducci e via Petrarca, i comportamenti che determinano scadimento della qualità urbana e turbano o ostacolano l’uso di spazi pubblici e giardini da parte dei cittadini. La violazione dell’ordinanza era punita “se il fatto non costituisce un più grave reato”, con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.
«Abbiamo deciso di non prorogare l’ordinanza in quanto abbiamo riscontrato buoni effetti nei mesi in cui è stata applicata – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza di Monza, Paolo Confalonieri – Ora stiamo valutando attentamente i dati per decidere se poi in futuro sarà il caso di riprendere in mano la questione anche perché in questi casi è difficile ottenere la riscossione della sanzione».
E continua: «Per il momento, però, la situazione mi pare decisamente migliorata in questo senso, basta guardarsi in giro passeggiando per strada». Il provvedimento si era reso necessario a seguito di numerose segnalazioni di cittadini monzesi che avevano lamentato l’atteggiamento molesto di alcuni mendicanti o di persone “poco raccomandabili” che bivaccavano nelle vie e piazze della città.