Siria, Palmira liberata dall’Isis: pronti a partire anche i Caschi blu della cultura

LEGGI «I miei caschi blu» - Il VIDEO russo - Nei giorni di Pasqua la città siriana di Palmira, in mano all’Isis dal maggio 2015, è stata liberata. E i Caschi blu della cultura dell’Onu, nati (anche) da per iniziativa del vimercatese Roberto Rampi, sono pronti a partire.
Il sito di Palmira in Siria
Il sito di Palmira in Siria

«Poco più di un anno fa ponendo il tema alla Camera di un contingente dedicato alla difesa del patrimonio, erano i giorni delle distruzioni nella piana di Ninive e a Mosul. Qualche mese dopo toccò a Palmira. Molti considerarono quella proposta campata per aria. Oggi ci son le condizioni perché quel contingente svolga il suo ruolo proprio a Palmira, di tutela e di ricostruzione».

Lo scrive l’onorevole vimercatese Roberto Rampi a proposito della possibilità che i Caschi blu della cultura dell’Onu, così era stato definito quel contigente, possano partire per la Siria. “Noi siamo pronti”, aveva detto pochi giorni fa il ministro Dario Franceschini all’agenzia Ansa.

Le condizioni di Palmira sono migliori di quanto ci si potesse aspettare. Lo riferisce il direttore delle antichità…

Posted by Roberto Rampi on Monday, 28 March 2016

Nei giorni di Pasqua le forze governative siriane, appoggiate dai raid russi, hanno ripreso il “pieno controllo” di Palmira, la città in mano all’Isis dal maggio 2015 che ospita il sito archeologico d’epoca romana patrimonio Unesco. La notizia è arrivata dalla tv di Stato siriana su fonti militari e degli attivisti dell’Osservatorio per i diritti umani, che hanno parlato anche di diversi morti tra gli estremisti. Il custode del sito archeologico, ed ex direttore, Khaled Asaad era stato decapitato in estate dai jihadisti.

Un primo sopralluogo nella città liberata ha permesso di trovare una situazione del patrimonio storico e artistico migliore del previsto. Lo ha riferito il direttore delle antichità siriane Maamoun Abdulkarim e l’ha in parte confermato un video esclusivo pubblicato nei giorni scorsi da Russia 24, dove si mostra l’anfiteatro romano quasi intatto e gli edifici religiosi danneggiati.

Intanto i Caschi blu sono pronti per intervenire. “I nostri caschi blu della Cultura non sono solo un’idea ma una realtà operativa – ha detto il ministro Franceschini – una Task Force di carabinieri e civili, pronta a intervenire non appena ci verrà chiesto dalla comunità internazionale. Siamo il primo e unico Paese ad avere firmato un protocollo con l’Unesco su questo”.


LEGGI La storia dei Caschi blu della cultura: Roberto Rampi intervistato da Anna Prada (pdf)

E quei caschi blu sono nati da un’intuizione vimercatese. Nel dicembre 2014, il deputato del Pd Roberto Rampi, aveva presentato alla Camera un’interrogazione parlamentare, sottoscritta da un’altra decina di colleghi del Partito democratico e di Sel, per chiedere “un’azione energica” italiana ed europea che, attraverso la costituzione di una forza internazionale, fermasse la distruzione del patrimonio culturale e artistico massacrato dai miliziani del sedicente Isis. Poi, a distanza di neppure un anno, nell’ottobre 2015 era stata l’Onu a porre sotto la sua egida l’istituzione dei ‘caschi blu della cultura’.