Sicurezza alla stazione di Monza: un muro chiude l’atrio occupato dalle gang di stranieri

GUARDA La mappa del degrado - Alla stazione di Monza si alzano i muri contro gli stranieri fuori controllo. Blitz e controlli straordinari della forze dell’ordine ma non solo: prima di Natale, grazie a un accordo, sarà chiuso con un muro il “quartier generale” degli sbandati, un atrio inutilizzato sul lato di piazza Castello.
Monza Stazione Fs Controlli polizia di stato
Monza Stazione Fs Controlli polizia di stato Fabrizio Radaelli

Alla stazione di Monza si alzano i muri contro gli stranieri fuori controllo. Blitz e controlli straordinari della forze dell’ordine a tappeto ma non solo: prima di Natale, grazie a un accordo con Rfi e Centostazioni (la società partnership tra Ferrovie dello Stato e Archimede 1 – Gruppo SAVE, impegnata nella riqualificazione, valorizzazione e gestione di 103 stazioni ferroviarie italiane) sarà chiuso il “quartier generale” degli sbandati della stazione ferroviaria di via Arosio. Soprattutto africani, che da tempo hanno trovato in un atrio inutilizzato sul lato di piazza Castello il loro “rifugio”, per dormire, fumare, ascoltare musica e fare “affari”.


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«Siamo sicuri che con questo intervento si risolveranno il 70/80 per cento dei problemi della stazione di Monza»: soddisfazione ma nessun trionfalismo da parte degli agenti Polfer di Monza, in cronico sotto organico, visto che in nove devono “tenere a bada” qualcosa come 26 stazioni ferroviarie, da Seregno, a Carnate a Sesto San Giovanni per fare solo tre esempi. Ma per fortuna non tutte sono come quella di Monza. Senza esagerare: «È molto degradata ma non parliamo di Bronx», aggiungono infatti.


Proprio quell’atrio, attrezzato originariamente per ospitare attività commerciali – obiettivo della società Centostazioni, in questo caso non andato a buon fine – è stato “occupato” da sbandati e senzatetto, con i primi, soprattutto stranieri, in gran parte africani, che hanno con il tempo colonizzato l’area estromettendo i veri clochard, persino rubando loro le coperte, forse proprio con l’intento di fare terra bruciata del luogo e renderlo il loro “fortino” esclusivo.

«Ogni mattina alle 7 facciamo la “bonifica” e ne sloggiamo due o tre» dicono ancora dalla Polfer. Gli altri se ne sono già andati in precedenza. Poi ci sono i controlli a tappeto, anche dei colleghi del commissariato, dei carabinieri de dei vigili con le identificazioni.

«Ma quell’attività non è sufficiente», ritengono gli agenti ferroviari, a risolvere la situazione, a togliere la terra sotto ai piedi a chi ha trovato nella stazione la sua nuova “casa”. Di qui la decisione clamorosa del “muro”, l’intervento strutturale: «Dopo l’avvenuta approvazione ufficiale da parte degli enti ferroviari i lavori sarebbe dovuti iniziare il 13 dicembre ma ci hanno fatto sapere che dovranno slittare di qualche giorno ancora. Confidiamo che siano conclusi entro Natale».


L’accesso al locale sarà probabilmente chiuso con un muro che impedirà l’accesso a chiunque: «E farà scomparire la percezione di insicurezza che i pendolari vivono oggi quando sbucano dal sottopasso in zona piazza Castello e si trovano a passare accanto al “fortino”» ritengono gli agenti.

La polizia ferroviaria è (giustamente) molto orgogliosa del risultato raggiunto, del messaggio forte dato alla cittadinanza e in questo caso ai pendolari, che le istituzioni non sono rimaste a guardare, che si sono mosse.

«Dopo una nostra richiesta è stato effettuato un sopralluogo tecnico con Reti ferroviarie italiane e Centostazioni ed è stata presa questa importantissima decisione che, siamo sicuri, darà alla stazione di Monza un nuovo volto e, soprattutto, allontanerà il degrado».

«Certo – continuano dalla Polfer – Quegli “sfollati” andranno altrove ma perlomeno la stazione, un luogo molto sensibile sarà frequentabile in maniera più tranquilla». Al momento non sono previsti altri interventi “strutturali”.