Seregno, una folla all’addio a Elena L’urlo straziante del nonno materno

Il ricordo dei compagni di classe e dei familiari di Elena, uccisa dal papà insieme al fratellino Thomas. La promessa del compagno della mamma davanti alla bara: «Ci volevi sposati. Lo saremo a giugno, a questo stesso altare».
Valeriana Confalonieri, mamma  di Elena, all'arrivo in chiesa, sorretta da Sergio Canzi
Valeriana Confalonieri, mamma di Elena, all’arrivo in chiesa, sorretta da Sergio Canzi Paolo Colzani

«Perché l’ha fatto? Perché?». L’urlo straziante del nonno materno Luigino Confalonieri ha squarciato il silenzio, a dire il vero quasi irreale, che aveva accolto la bara della piccola Elena Graziano all’uscita sul piazzale antistante il santuario di Santa Valeria a Seregno, dove lunedì 17 febbraio nel pomeriggio è stato officiato il suo funerale. Una folla attonita si è riunita per l’ultimo saluto alla bambina di soli 8 anni, uccisa l’11 febbraio in un appartamento di Paina di Giussano, insieme al fratellino Thomas, dal papà Michele Graziano. «Cara Elena -ha spiegato nell’omelia don Achille Fumagallli, che ha celebrato il rito insieme ad altri confratelli che svolgono il loro ministero a Seregno, dove vive la famiglia d’origine della mamma Valeriana Confalonieri, e a Cesano Maderno, dove oggi la mamma stessa abita insieme al compagno Marco Sgaravato, che sposerà in giugno – siamo qui per dirti grazie di essere passata nelle nostre vite. Ora tutto prosegue in modo diverso, nelle mani di Dio. Cara mamma Vale, guarda quanta gente vuole bene alla tua piccola. Dobbiamo avere il coraggio di sfidare il muro più grande, quello della morte. Mettiamo Elena nelle mani di Dio e rendiamo il nostro bene eterno». Prima del termine della funzione, significative sono state le testimonianze collettive dei compagni di scuola di Elena, dello zio Davide, della nonna Giliola ed appunto di Marco Sgaravato, che ha ricordato come «quando ti ho conosciuta avevi tre anni e mezzo e all’inizio ero semplicemente il collega della mamma. Poi hai capito che, tra me e la mamma, c’era qualcosa di più grande e, quando abbiamo cominciato a convivere, sei stata tu a spingerci a sposarci. Lo faremo in giugno, a questo altare: mamma è una roccia ed insieme supereremo gli ostacoli della vita».