Seregno ha ricordato la strage di Capaci. Nel ventiquattresimo anniversario dell’attentato che costò la vita al magistrato Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e agli uomini della loro scorta, per iniziativa del Comune di Seregno si è svolta lunedì 23 maggio una commemorazione ufficiale. È stata ospitata dal parco di San Carlo, intitolato proprio a Falcone e al suo collega e amico Paolo Borsellino, che come lui perì un paio di mesi più tardi in via D’Amelio a Palermo per mano di Cosa Nostra.
Il sindaco Edoardo Mazza ha spronato nella circostanza un gruppo di studenti degli istituti scolastici Rodari, Levi e Pertini, in formazione ridotta a causa del maltempo, a reagire al fenomeno mafioso, utilizzando alcuni concetti che proprio Falcone espresse a Bassano del Grappa, in un incontro con loro coetanei nell’ormai lontano 1989.
Dopo di lui, è toccato al sindaco dei ragazzi Matteo Vazquez invitare a non piegare la testa davanti al fenomeno mafioso, prima che la viceprefetto Giulia D’Onofrio ricordasse un altro parere celebre di Falcone, quello indica la mafia in un fenomeno umano ed in quanto tale destinato a sparire.
La scena è stata infine occupata dagli studenti, che ad uno ad uno hanno letto propri messaggi sul tema della legalità, che poi sono stato appesi al cosiddetto albero della giustizia, la quercia piantumata un anno fa accanto alla stele che commemora Falcone e Borsellino. Sempre lunedì 23, alle 20,30, a Seregno è in programma una fiaccolata promossa da Libera Monza e Brianza, con filo conduttore “Liberiamo Seregno dalle mafie”, che prenderà il via dal cinema Roma di via Umberto I.