Centinaia di studenti delle scuole di Seregno in piazza contro ogni forma di discriminazione. è il flash mob organizzato da scuole e dai volontari del mondo delle associazioni per lunedì 21 marzo in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo. Tutti davanti alla Basilica San Giuseppe.
«Lo slogan della “Giornata” – spiega il sindaco Edoardo Mazza – è “Accendi la mente, spegni i pregiudizi”, perché combattere il razzismo è un impegno che parte da ciascuno di noi. La formazione, l’educazione e la cultura sono l’antidoto più potente contro la paura di ogni diversità. Per questo, anche quest’anno, abbiamo deciso di guardare, soprattutto, agli studenti delle scuole e alle giovani generazioni».
Centinaia di studenti, insegnanti, operatori e utenti delle strutture sociali hanno colorato di arancione, il colore simbolo della giornata contro il razzismo, la piazza. Con loro anche le forze dell’ordine e la protezione civile.
«A Seregno, su circa 8.600 mila studenti, quasi l’8 per cento è di origine straniera – spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Ilaria Anna Cerqua – Per questo è fondamentale che la cultura del rispetto reciproco parta proprio dalla scuola e si affermi come elemento educativo da consolidare nelle nuove generazioni».
La «Giornata mondiale contro il razzismo» organizzata dall’«Unar» («Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali delle Nazioni Unite») in ricordo del massacro del 1960 avvenuto a Sharpeville in Sudafrica, una delle pagine più sanguinose dell’Apartheid. Il 21 marzo del 1960 è considerato il giorno più sanguinoso nella storia dell’apartheid in Sudafrica, poiché 69 manifestanti neri disarmati vennero freddati dai fucili di 300 poliziotti bianchi.
Durante il flash mob gli studenti hanno letto aforismi e pensieri sul tema del razzismo, sulle note di «El mismo sol» di Alvaro Soler e di «What a wonderful world» di Luis Amstrong, accompagnati dai bonghi della Cooperativa «L’Aliante».
«Dobbiamo parlare ai ragazzi – spiega l’assessore alle Politiche giovanili Stefano Casiraghi – perché il razzismo comincia dall’uso del linguaggio e Internet con i social, offrendo a tutti la possibilità di esprimersi, soprattutto ai giovani, ha dato maggiore visibilità al fenomeno dell’hate speech».
L’invito a partecipare è stato rivolto agli Istituti comprensivi Moro, Stoppani, Rodari, alla scuola Sant’Ambrogio, al Collegio Ballerini, all’Istituto Candia, all’Istituto Bassi, all’Istituto Levi, all’Istituto Pac», al Liceo Parini e CFP Pertini, alla scuola di lingua italiana per stranieri, al Centro Diurno Disabili, al Centro Ronzoni – Villa Fondazione Don Gnocchi, al Piccolo Cottolengo Don Orione, alla cooperativa sociale L’Aliante – Spazio Aperto, all’associazione Il Ritorno, al Centro psico-sociale e alle associazioni del volontariato sociale.