Passata la boa del Ferragosto, l’estate scivola verso l’inizio delle scuole. E in una nota della Regione Lombardia il ritorno sui banchi si annuncia come uno tsunami.
«Apprezziamo molto l’ottimo lavoro dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia per garantire la completa composizione degli organici, ma i suoi dati pubblicati confermano che la mobilità straordinaria prevista dalla cosiddetta Buona Scuola, per il prossimo anno scolastico, si abbatterà sulle nostre scuole come uno tsunami», ha detto l’assessore lombardo all’Istruzione Valentina Aprea.
«Solo nella scuola secondaria superiore lombarda – spiega l’assessore – gli insegnanti interessati dalla mobilità sono circa 4.500, di cui quasi il 50% (2000 insegnanti) provengono da fuori Regione e non abbiamo ancora i dati finali della mobilità della scuola primaria e dell’infanzia, in attesa degli esiti dell’eventuali richieste di conciliazione per i presunti errori del famoso algoritmo per l’assegnazione delle sedi di destinazione».
Secondo l’assessore, le procedure già «complesse propedeutiche all’inizio dell’anno scolastico sono state enormemente amplificate da una modalità di gestione del piano straordinario di assunzioni che pregiudica la continuità didattica di quasi tutte le istituzioni scolastiche e che mette a rischio anche il regolare avvio dell’anno».
Ad esempio, non sarà possibile evitare «il ricorso ai supplenti per coprire le cattedre di materie fondamentali come matematica, che resteranno scoperte nonostante i trasferimenti dal Sud».
«Aver consentito agli immessi in ruolo dell’ultima fase del piano straordinario di assunzioni di restare supplenti l’anno scorso, nella speranza di evitare completamente di spostarsi nelle sedi di destinazioni, ha solo rinviato i problemi al prossimo anno scolastico – ammonisce l’assessore – incrociandolo per giunta con una mobilità straordinaria senza precedenti, che ha trasformato l’assegnazione delle sedi in una grande lotteria».
Dubbi anche sulla «chiamata diretta degli insegnanti, per la quale sono stati previsti tempi serratissimi ed in alcuni casi, come per la secondaria superiore, addirittura anteponendo il momento della candidatura a quello di pubblicazione degli avvisi da parte dei Dirigenti scolastici».
Una incognita già evidenziata in estate anche dagli iscritti al sindacato Flc Cgil di Monza e Brianza, analizzando il dato di 20mila docenti solo in Lombardia (di 70mila in tutta Italia) impegnati nella ricerca di un posto di lavoro.
«Quello che preoccupa è che entro il 19 agosto i docenti devono presentare il proprio curriculum – aveva spiegato Enzo Palumbo di Flc Cgil MB – e i dirigenti in quattro, massimo cinque giorni devono scegliere chi chiamare. I tempi sono molto stretti e soprattutto non ci sono indicazioni sui criteri di selezione. Questo caos farà in modo che le immissioni in ruolo si protrarranno fino alla metà di ottobre».