Quando i carabinieri gli hanno intimato l’alt, lui ha schiacciato forte il piede sull’acceleratore. Per oltre dodici chilometri ha ingaggiato un pericoloso inseguimento. I militari non hanno mai mollato il colpo, salvaguardando gli automobilisti di passaggio e infine bloccandolo alle porte di un campo di Misinto. Lui, ancora non vinto, ha persino alzato le mani contro gli uomini dell’Arma. Il personale di servizio non ha incassato nemmeno un colpo, anzi l’ha immobilizzato subito, assicurandolo alla giustizia.
È il carcere il degno epilogo per un marocchino di 38 anni, senza fissa dimora, che giovedì 29 settembre, droga in auto e nelle tasche, non ha esitato a guidare in maniera spericolata una Fiat Punto tra Seregno, Meda, Lentate e Misinto. I carabinieri della compagnia di Seregno l’avevano invitato a fermarsi in una strada al confine tra Seregno e Meda, lui si era allontanato. L’inseguimento, durato una decina di minuti, si è concluso con l’arresto. A nulla è servito cercare di abbandonare l’auto alle porte di un campo di Misinto e proseguire a piedi. I militari sono stati più veloci di lui.
Nel frattempo in zona erano sopraggiunte altre gazzelle. Durante la perquisizione personale addosso gli sono state trovate alcune dosi di cocaina, il resto l’aveva infilato nel cassettino del cruscotto. In totale sono state sequestrate 10 dosi di cocaina per un peso totale di 15 grammi. All’interno della Punto, intestata a un prestanome, sono stati rinvenuti anche tre telefoni cellulari. Molto probabilmente utilizzati dallo spacciatore per interloquire con i clienti. Infine sono stati rinvenuti anche 100 euro in contanti in banconote di piccolo taglio. Il marocchino, già noto per gli stessi precedenti, è stato arrestato con la duplice accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. È stato condotto in carcere a Monza.