«Questa volta siamo uniti e non ripeteremo l’errore di cinque anni fa» esordisce Dario Allevi, che ha scelto il ristorante Saint Georges premier nel parco di Monza per la presentazione della sua candidatura a sindaco di Monza. Sabato 25 febbraio il giorno del debutto ufficiale circondato dai dirigenti anche regionali dei partiti che lo sostengono: la sua Forza Italia con il coordinatore lombardo Mariastella Gelmini, il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, Paola Frassinelli che guida in Lombardia i Fratelli d’Italia, oltre al vicepresidente della Regione Fabrizio Sala, il capogruppo della Lega nord al Pirellone Massimiliano Romeo e il coordinatore provinciale dei Fratelli, Rosario Mancino.
Tutti al tavolo dei relatori per ripetere la stessa linea della campagna elettorale ormai aperta: Monza, dicono, ha perso cinque anni con il centrosinistra, è il momento di tornare a governare e rilanciare la città. Le stesse parole usate da Allevi qualche giorno fa in un’intervista al Cittadino.
«La parola che definisce la città in questi ultimi cinque anni è immobilismo, a partire dalle manutenzioni: sembra una città bombardata – ha detto il candidato alle comunali, che ha poi rivelato che gira voce di un primo turno l’11 giugno – . Senza dimenticate il senso di insicurezza diffuso che la città non ha mai conosciuto prima: fa paura andare a prendere un treno, fa paura passare da un giardinetto. Il nostro primo impegno al governo sarà questo: ripristinare la legalità a Monza. E diremo subito alla polizia locale che il suo compito sarà prima di tutto questo e non dare multe e contravvenzioni».
Per Lega, Forza Italia e Fratelli, Monza è una città chiave, hanno ribadito in molti. Anzi, «fondamentale» ha detto Gelmini. «Caos viabilistico, tasse aumentate, poca attenzione alla sicurezza: Monza oggi è così. E merita altro. Quindi faccio un appello ai monzesi: è una città simbolo, anche per il presidente Berlusconi, e Allevi è la persona giusta per governarla».
«Sono in questa sala le persone che hanno salvato il Gran premio di Monza, è il centrodestra» ha esordito Fabrizio Sala, per il quale la città «va risollevata dalla mediocrità» perché è la terza della Lombardia «ma è governata come un quartiere» («la periferia di Milano che non è mai stata» ha detto Massimiliano Romeo). «Le spetta invece un altro ruolo, quello di capitale della piccola e media impresa e anche della grande imprenditoria» ha detto riprendendo anche le indicazioni di Grimoldi: «Sono tre le grandi cose successe a Monza in questi anni: l’apertura della Villa reale che è stato merito nostro con la giunta Mariani; l’interramento di viale Lombardia che è un progetto delle nostre amministrazioni; il salvataggio del Gran premio che è solo merito della giunta Maroni».
A lanciare la candidatura anche il sindaco dei sindaci di Monza, Pier Franco Bertazzini, in passato preside di Allevi: «Mi auguro che questa giornata di festa sia il preludio di qualcosa che conta. Diventa sindaco e comportati bene».