Il punto di arrivo è il sequestro di immobili nel centro di Palermo per 2 milioni di euro. Il punto di partenza una serie di rapine, inclusa una alla Banca popolare di Milano a Senago. Era il 16 settembre del 2013 e si trattava di un colpo all’interno di una serie che gli inquirenti addebitano a un gruppo siciliano che organizzava trasferte in Lombardia per rapinare banche. Oltre a Senago anche Bresso e Cusano Milanino, con un bottino complessivo di circa mezzo milione, 538.000 euro.
Per quelle rapine lo scorso 14 gennaio sono stati arrestati su ordine del gip del tribunale di Monza Giovanni Gerosa Ignazio Randazzo, Benito Lo Re, Natale Caravello, Antonino Pipitone, Calcedonio Grimaldi e Salvatore Ferdico. Agli arresti gli inquirenti erano arrivati dopo lunghe indagini partite dalla rapina di Bresso. Lì una donna aveva riferito di avere notato uno strano gruppo di persone prima del colpo armeggiare vicino a un cancello dietro la banca. Si era segnata la targa, la donna, e da lì i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni in prima battuta e quelli del Nucleo Investigativo di Monza poi erano risaliti a Randazzo, palermitano. I militari hanno poi ricostruito il gruppo di cui faceva parte , guidato secondo le indagini da Lo Re e Caravello (nato nel 1982 il primo, nel 1975 il secondo) che eseguivano i sopralluoghi per individuare gli obiettivi da colpire, organizzare e realizzare, i giorni precedenti le rapine, l’accesso ai locali dell’istituto di credito mediante la creazione di aperture di accesso ai locali della banca, eseguire materialmente le rapine, provvedere ad organizzare il trasporto della refurtiva in Sicilia. Provvedevano inoltre a procurare i telefoni, le schede telefoniche e l’alloggio da usare durante la fase di preparazione ed esecuzione dei reati.
Nel febbraio del 2014 i carabinieri hanno individuato il nuovo colpo in programma: l’agenzia della Banca Agricola Mantovana di Buccinasco. Così il 7 febbraio hanno pedinato il gruppo con l’appoggio del Nucleo elicotteri di Orio al Serio e hanno arrestato la banda in flagranza di reato per rapina tentata pluriaggravata.
Ma non era finita. Quel bottino enorme ha attirato l’attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha aperto un’indagine sul fronte patrimoniale, fino a scoprire che alcuni degli indagati risultavano essere proprietari di numerosi beni immobili, anche attraverso dei prestanome identificati nel corso delle indagini. E si arriva all’ultimo capitolo: il tribunale di Milano ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 13 immobili nel centro storico di Palermo, il cui valore immobiliare è stimato all’incirca in 2.000.000 euro, riconducibili a Salvatore Ferdico e Benito Lo Re.