Il proprietario dell’auto non ci sperava più. Ormai si era quasi messo il cuore in pace di dover pagare i 3mila euro di danni subiti dalla sua Peugeot. Una mattina di qualche settimana fa, dopo che la sera prima l’aveva posteggiata regolarmente in via Edison, l’ha trovata con la parte frontale distrutta.
Qualcuno, durante la notte, l’aveva letteralmente centrata prima di allontanarsi. L’automobilista si era rivolto al comando della polizia locale di via Marsala per sporgere denuncia contro ignoti. «Una formalità» ha pensato, non confidando che ci fossero molte possibilità di risalire al “pirata”. E invece si è dovuto ricredere.
Gli agenti, infatti, nelle vicinanze della Peugeot hanno recuperato un pezzo di carrozzeria sospetto. Un paracolpi grigio scuro con all’interno un numero di serie stampigliato. Da quel codice e attraverso altri particolari gli agenti hanno scoperto che il pezzo apparteneva sicuramente a un veicolo di marca Mercedes.
Si sono quindi recati in un concessionario monzese dove ne hanno avuta la conferma: si trattava in particolare di un furgone, modello Sprinter. Sul medesimo pezzo, utilizzando una lente d’ingrandimento, hanno anche rinvenuto una piccolissima traccia bianca, risalendo così al colore del furgone del “pirata”.
Convinti che si trattasse di un mezzo utilizzato da qualcuno residente in zona, non è rimasto loro altro da fare che appostarsi in via Edison per vedere, nel caso, transitare il furgone sospetto. E così è accaduto: appena si sono visti passare davanti uno Sprinter bianco con il pezzo mancante l’hanno seguito e bloccato. Alla guida un 33enne residente effettivamente in zona che inizialmente ha negato ogni addebito. Poi è comparsa la “prova regina”: un frammento di plastica arancione di una freccia trovato dagli agenti sul luogo dell’incidente perfettamente coincidente con un altro, rimasto invece attaccato al furgone. Per il 33enne sono scattate sanzioni per 420 euro e il “taglio” di 10 punti dalla patente.