Pedemontana ha ufficializzato i pedaggi per percorrere l’autostrada nei tratti già completati. Svelati rincari fino al 44% rispetto alle cifre previste lo scorso dicembre. Per la tratta A da Cassano Magnago a Lomazzo dall’1 novembre si pagheranno 6 euro e 16 centesimi al giorno per andata e ritorno. Arrivare fino a Lentate sul Seveso utilizzando anche la tratta B1, la cui apertura è prevista il 5 novembre, costerà 9 euro e 44 centesimi.
Ai camion e pullman l’andata e ritorno sulla tratta A8-A9 costerà 10,64 euro; per lo stesso tipo di veicoli dall’A8 a Lentate sul Seveso, dove la Pedemontana si collega alla Milano-Meda, saranno 16,28 euro.
Dall’altra parte dell’A9, verso Lentate, il tratto è lungo circa 7,5 chilometri e costerà 1,64 euro per auto e moto, quando erano stati previsti 1,20 euro nemmeno un anno fa. Di questi, 0,98 euro saranno richiesti per il tratto da Lomazzo a Lazzate, l’unica uscita intermedia, e altri 0,66 euro per la successiva da Lazzate a Lentate.
Scandagliando il percorso della tratta A, 14,3 chilometri in totale, si pagano 1,12 euro per il tratto da Lomazzo a Cislago, 0,53 euro da Cislago a Mozzate, 1,12 euro da Mozzate a Solbiate Olona, infine 0,31 euro da Solbiate Olona allo sbocco sull’A8 tra le uscite di Gallarate, a nord, e Busto Arsizio, a Sud: il totale fa 3,08 euro a passaggio.
Erano stati previsti 2,20 euro lo scorso dicembre:evidentemente sono stati aggiornati in base a diverse previsioni di rientro dall’investimento da parte della società concessionaria.
Se un automobilista che la percorre in un senso o nell’altro a fine giornata dovesse anche tornare a casa, passando per quella manciata di chilometri di Pedemontana dovrebbe fare i conti con un esborso proibitivo.
Dall’altra parte dell’A9, verso Lentate, il tratto è lungo circa 7,5 chilometri e costerà 1,64 euro per auto e moto, quando erano stati previsti 1,20 euro nemmeno un anno fa. Di questi, 0,98 euro saranno richiesti per il tratto da Lomazzo a Lazzate, l’unica uscita intermedia, e altri 0,66 euro per la successiva da Lazzate a Lentate.
Sommando le tratte A e B1 di prossima apertura, fanno 4,72 euro a passaggio. Ammesso che un pendolare la volesse utilizzare per andata e ritorno dal lavoro e considerando cinque giorni lavorativi a settimana, sarebbero 188,8 euro al mese soltanto per la Pedemontana.
Il pedaggio scatterà dall’1 novembre per la tratta A e le tangenziali di Como e Varese; dal 5 novembre sulla tratta B1. Così ha indicato la società concessionaria dell’autostrada, che ha confermato anche la prossima attivazione di rilevatori di velocità. Ci saranno sia sulla tangenziale di Varese, dove l’altro giorno il primo cartello di avviso ha scatenato il panico tra gli automobilisti, sia sull’asta principale e sulla tangenziale di Como.
Le tariffe sono tutte chilometriche come previsto da normativa europea. In qualunque tratto del nuovo sistema autostradale, sia compreso nell’asta principale o nelle tangenziali, si pagherà in base alla percorrenza. La spesa si più calcolare in anticipo dalla home page del sito ufficiale (vai) e non si pagherà al casello grazie al sistema “free flow” che prevede la registrazione delle targhe attraverso telecamere che addebitano il passaggio all’intestatario del mezzo registrato alla motorizzazione. Si potrà pagare con Telepass e attraverso una app.
Pesanti le prime reazioni. «La Lega è passata dalla propaganda del pedaggio zero ad avallare, di fatto, con la sua maggioranza in Regione, i pedaggi più alti d’Italia sulle tangenziali di Como e Varese e sul tratto autostradale Cassano Magnago – Lomazzo. Questi rincari disincentiveranno l’utilizzo dell’opera di cui, peraltro, non si sa ancora se verrà terminata», hanno commentato i consiglieri regionali del Pd Enrico Brambilla e Laura Barzaghi alla luce degli aumenti.
«Si tratta di pedaggi folli – spiegano i due esponenti del Pd – si pensi solo che la cifra di 4,72 euro, prevista per la tratta da Cassano Magnago a Lentate sul Seveso è quasi tre volte più alta rispetto a quella in vigore sulle altre autostrade di pari lunghezza. È una doppia beffa per i lombardi non solo per il costo esorbitante del pedaggio ma anche perché si pagherà per immettersi lungo la Milano–Meda, la strada più trafficata d’Europa, per poi trovarsi lungo strade comunali visto che il tratto non riesce ad assorbire il traffico. Per di più ad oggi non ci sono certezze sul finanziamenti per completare l’opera».
I consiglieri annunciano battaglia. «A oggi sono stati utilizzati soldi pubblici per il finanziamento dell’opera mentre i rincari di novembre, in compenso, finiranno nelle casse dei privati – precisano – Abbiamo chiesto l’audizione, che si terrà il prossimo 15 ottobre, con Pedemontana, Cal e l’ assessore regionale Sorte. Se non ci saranno risposte esaurienti daremo vita a forme di mobilitazione sul territorio nei confronti di un balzello senza precedenti».
Dura anche Legambiente. « Il dato è che la tariffa di Pedemontana è più cara delle peggiori aspettative, peggio della BreBeMi che già è vuota e oltre il doppio delle già care A8 e A9 – commenta Dario Balotta – Pedemontana è destinata a peggiorare la performance già fallimentare di BreBeMi, con la differenza che almeno BreBeMi è finita e tocca pagarne i debiti, mentre Pedemontana è ferma al 30% dopo aver speso un miliardo di soldi pubblici e con queste uscite non proseguirà mai. Legambiente lo denuncia da anni, ma adesso anche chi finora ha preferito di non sentire non può più far finta. È ora di rivedere il progetto prima che il destino di Pedemontana lo decidano le banche o i tribunali».