«Non abbiamo alternative, dobbiamo tagliare ancora le corse degli autobus». Non è un allarme, ma una certezza l’affermazione del presidente della Provincia Gigi Ponti: nei prossimi mesi orari e tragitti dei mezzi in servizio in Brianza saranno massacrati per l’ennesima volta. La riduzione è dovuta alla pesante decurtazione dei trasferimenti di risorse dallo Stato agli enti intermedi, molti dei quali sono vicini al dissesto finanziario. Amministratori e tecnici di via Grigna non sanno ancora se riusciranno a far quadrare il bilancio 2015 ma sanno che senza 4.500.000 di euro in più rispetto a quelli annunciati da Roma non potranno confermare le linee, peraltro già limate dell’11% negli ultimi sette anni.
La scure si abbatterà innanzitutto sui viaggiatori delle corse del lotto 2 Brianza Centrale, gestito da Autoguidovie, e del lotto 3 che attraversa il vimercatese, curato da Net, i cui appalti stanno per scadere. I bandi per il riaffidamento degli incarichi, che saranno pubblicati a fine anno, comporteranno un taglio del 24,3% al servizio che assorbirà 10 milioni di euro.
Dove e come sforbiciare sarà valutato nelle prossime settimane dai tecnici provinciali che dovranno elaborare le loro proposte entro settembre. In via Grigna sanno perfettamente che l’operazione creerà «pesanti disagi» e non garantirà «il fabbisogno di mobilità» e lo scrivono nella delibera. Il documento, peraltro, annuncia nuovi appelli nel tentativo di convincere il Governo a concedere qualche risorsa in più alle province.
E mentre c’è chi ipotizza che da settembre, o al più tardi da gennaio, per numerosi studenti possa diventare quasi un’impresa raggiungere gli istituti superiori, Ponti smentisce: «Gli alunni – precisa – sono una priorità. Utilizzeremo tutti i fondi disponibili per supportare i ragazzi disabili e se ci resterà qualcosa lo destineremo ai trasporti: non dovrebbero esserci problemi per chi va a scuola».
Molte corse dei due lotti transitano o partono da Monza, tanto che alcune gestite da Net da gennaio sono di competenza del Comune capoluogo: queste ultime non dovrebbero essere ulteriormente penalizzate mentre tutte le altre sono a rischio. «Abbiamo rinnovato gli appalti fino a dicembre – spiega l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri – con la possibilità di prorogarli per il 2016. Dopo l’estate metteremo mano alle mappe per capire come muoverci in vista del prossimo bando».
«Ci confronteremo con la Provincia – aggiunge – come abbiamo sempre fatto: noi siamo più tranquilli in quanto la Regione ha confermato i 4.400.000 euro girati nel 2014; in autunno verificheremo con quale somma integrarli. Questo, comunque, è un anno di passaggio dato che nel giro di dodici mesi dovrebbe essere istituita l’Agenzia del trasporto pubblico locale». Eppure anche l’amministratore monzese prevede difficoltà per i pendolari diretti in città: le linee più colpite potrebbero essere la 205 Limbiate-Monza e, a causa della sua particolarità, la 221 Sesto San Giovanni-Mariano Comense. Il tratto fino a Biassono, infatti, è gestito dal Comune mentre il Biassono-Mariano dalla Provincia. Se quest’ultima modificherà orari e fermate le ripercussioni potrebbero farsi sentire lungo l’intero tragitto.
Nel giro di pochi mesi il servizio di trasporto pubblico locale è stato tagliato più volte: a gennaio sono state sforbiciate quasi tutte le linee che percorrono la Brianza, tra febbraio e marzo sono state soppresse corse e fermate nella zona Ovest gestita da Air Pullman, a metà marzo ne sono state eliminate altre nel vimercatese mentre a maggio i ritocchi al ribasso hanno interessato la fascia a ovest del capoluogo. Quel che è peggio è che la revisione non è ancora terminata a causa delle pesanti decurtazioni del Governo ai finanziamenti alle province: è proprio questo uno dei primi frutti della cancellazione di oltre un miliardo di euro dai bilanci degli enti intermedi.
Se in via Grigna i tagli alle corse sono scontati, a Monza le cose potrebbero andare diversamente: «Cercheremo – spiega l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri – di fornire il servizio migliore con i soldi che abbiamo. Non è detto che si debba sempre ridurre, ci sono tratte che andrebbero potenziate. Le aziende, però, non sono in grado di dirci con esattezza quanta gente sale sui singoli autobus in modo da evitare che ci siano mezzi che girino a vuoto: solo Autoguidovie ha investito per riuscire a fornirci i dati».