La polizia provinciale non si tocca: il messaggio, magari non proprio in questi toni, è stato lanciato da via Grigna a Roma. Il corpo, infatti, se il decreto Enti locali abbozzato la scorsa settimana dal governo non verrà modificato, sarà smembrato e i 19 tra ufficiali e agenti saranno suddivisi nei comandi dei diversi comuni.
«Non molleremo – afferma il presidente brianzolo Gigi Ponti – senza la polizia provinciale non ci sarà più nessuno che controllerà le emissioni di inquinanti nell’aria e nei fiumi. Il comando brianzolo, oltretutto, ha collaborato a importanti indagini legate alle discariche abusive e al traffico di rifiuti: è una risorsa importante. È sbagliato pensare di poter farne a meno ed è opportuno che il governo ci ripensi».
Sull’esecutivo, però, stanno fioccando richieste di modificare anche altri provvedimenti: i comuni stanno domandando la revisione dei tagli ai trasferimenti statali, mentre le province invocano, oltre che qualche risorsa per tentare di evitare il dissesto finanziario, un ripensamento sul destino dei centri per l’impiego.
Stando alle indicazioni di Roma le Afol, ovvero le aziende territoriali che si occupano di formazione e politiche del lavoro, dovrebbero essere assorbite dalle regioni: ancora una volta, però, non ci sono direttive chiare sui tempi e sui modi del processo. In Brianza l’Afol occupa una cinquantina di dipendenti, tra cui i docenti dei corsi di formazione professionale, e con la propria attività negli ultimi anni ha contribuito a ricollocare centinaia di persone rimaste disoccupate a causa della crisi.
«Saremo molto attenti – assicura Ponti – così come faremo il possibile per tutelare gli studenti disabili che frequentano le superiori: la preoccupazione dei presidi e delle famiglie sulla possibilità che a settembre possano essere a rischio il trasporto scolastico e gli educatori è fondata».
Alcuni enti intermedi, tra cui quello di Varese e la città metropolitana di Milano, hanno già consigliato ai genitori degli alunni di rivolgersi ai comuni che, però, hanno le casse vuote e non potranno intervenire.
A Roma, intanto, oltre che l’associazione dei comuni e l’unione delle province, si stanno muovendo i parlamentari dei diversi schieramenti a cui cercano di dar man forte i consiglieri regionali: «Da tempo – conferma il capogruppo democratico al Pirellone Enrico Brambilla, ex sindaco del comune di Vimercate – chiediamo che gli amministratori locali non siano lasciati soli nell’affrontare alcuni fenomeni, tra cui l’accoglienza dei profughi e la sicurezza, che se non gestiti rischiano di diventare deflagranti».
Il governo Renzi, a differenza di quanto fatto nell’ultimo anno, potrebbe accogliere alcune istanze convinto che un cambio di rotta sia necessario dai risultati elettorali di domenica scorsa, più che deludenti per il centrosinistra.