Presidio per la legalità, con contestazione finale al vicesindaco Giacinto Mariani, martedì sera a Seregno. L’appuntamento promosso dalle forze di opposizione in consiglio comunale, dopo l’arresto per corruzione del primo cittadino Edoardo Mazza ed i provvedimenti che hanno interessato altri componenti della sua giunta e dirigenti o funzionari comunali, ha richiamato in piazza Libertà, di fronte al palazzo Landriani-Caponaghi, sede municipale di rappresentanza, alcune centinaia di persone, che hanno scandito a più riprese la richiesta di dimissioni e di un immediato ritorno al voto.
«Più volte in consiglio comunale abbiamo evidenziato questi problemi -ha esordito Pietro Amati, capogruppo consiliare di Ripartiamo! e Per Seregno civica-, ma non siamo stati ascoltati». Qualche polemica l’hanno suscitata gli interventi di Tiziano Mariani e Mario Nava.
Il primo, capogruppo di Noi per Seregno ed Area Popolare, ha sottolineato la sua convinzione che il sindaco sia «un uomo ferito», scatenando la disapprovazione degli astanti, nonostante la successiva richiesta di rinuncia alla carica. Il secondo, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha invece lamentato che «la partecipazione ai consigli comunali non sia mai stata numerosa come quella di oggi e la partecipazione è fondamentale», provocando la replica di un presente, che lo ha rimbrottato affermando che «noi vi abbiamo votato e voi siete i nostri rappresentanti. Siete voi che dovete vigilare: allora fatevi da parte e non entrate più in lista».
Dal canto suo, Giorgio Garofalo, coordinatore di Brianza SiCura, rete intercomunale contro le mafie, ha chiarito che «oggi non è un giorno di festa, ma qui comincia il riscatto», mentre William Viganò, capogruppo del Partito democratico, si è detto «orgoglioso» del lavoro svolto dalla commissione consiliare antimafia, che presiede. Buon ultimo, Francesco Mandarano, esponente di Rifondazione comunista, ha ricordato come «nelle ultime elezioni ci sono mancati una sessantina di voti per tornare in consiglio. Questo perché noi, a differenza di altri, non avevamo nulla da promettere».
Dopo il rompete le righe, una trentina di persone ha raggiunto l’esterno del vicino auditorium di piazza Risorgimento, dove era in corso la serata di inaugurazione del concorso Pozzoli, attendendo l’uscita di Giacinto Mariani, tra il pubblico in sala. Il vicesindaco è stato accolto da applausi ironici già sulle scale, prima di diventare bersaglio al di fuori di cori come «Dimissioni, dimissioni» e «Vergogna, vergogna», nonché di invettive quali «Guarda come avete ridotto Seregno». Il momento di tensione si è risolto tuttavia senza problemi di ordine pubblico.