Monza: videochiamata e impulsi per farsi suggerire il test della patente, denunciato

Quell’esame proprio non riusciva a superarlo. E così ha pensato di farsi dare un aiutino. Ma gli è andata male comunque. Un pizzaiolo egiziano di 27 anni, titolare di un esercizio pubblico a Paderno Dugnano, e residente in Italia da dieci anni. è stato pizzicato agli uffici della Motorizzazione civile di Monza e denunciato.
Il dispositivo utilizzato dal pizzaiolo
Il dispositivo utilizzato dal pizzaiolo

Quell’esame proprio non riusciva a superarlo. E così ha pensato di farsi dare un aiutino. Ma gli è andata male comunque. Un pizzaiolo egiziano di 27 anni, titolare di un esercizio pubblico a Paderno Dugnano, e residente in Italia da dieci anni, è stato fermato martedì mattina, 27 giugno, in flagranza di reato e denunciato a piede libero per falso ideologico in atti pubblici e tentata truffa. Stava tentando di sostenere, con l’ausilio di dispositivi elettronici nascosti, l’esame per la patente di guida negli uffici monzesi della motorizzazione civile in via Bramante da Urbino.

Si è presentato con un complesso dispositivo, che mediante una videochiamata effettuata tramite lo smartphone, che aveva incerottato sul petto, avrebbe trasmesso la videata delle domande che, mano a mano, comparivano sul computer della sala esami della motorizzazione a un complice all’esterno. Tramite un altro telefonino collegato a un dispositivo a impulsi, con un codice precedentemente accordato, avrebbe avrebbe ottenuto le risposte corrette.

Ma la cosa non è passata inosservata. L’extracomunitario era apparso nervoso e spesso si sporgeva in modo anomalo verso lo schermo. I funzionari della Motorizzazione, insospettiti, hanno chiamato la Polizia Provinciale che, già da tempo ,svolge servizio durante le sessioni di esame proprio per il ripetersi di questi comportamenti fraudolenti per l’ottenimento della patente.Gli agenti hanno perquisito l’uomo trovandogli addosso l’apparato, che è stato sequestrato, utile per le successive indagini.

Il 27enne, accompagnato al comando di Cesano Maderno, è stato sottoposto a rilevi fotodattiloscopici e rilasciato in serata su disposizione del pubblico ministero di turno. Dalla Polizia Provinciale informano che lo stratagemma utilizzato non è l’unico: capita che extracomunitari e stranieri si presentino con documenti falsi con sostituzione di persona per effettuare l’esame al posto di loro connazionali, sfruttando la difficoltà degli esaminatori nel riconoscere le persone per le diverse etnie.