Sta per nascere un laboratorio di restauro nell’ala sud della Reggia di Monza: il progetto è di quelli in grado di far brillare gli occhi anche ai non addetti ai lavori.
L’atto di indirizzo è appena stato reso pubblico dal consiglio di gestione del consorzio e prevede il coinvolgimento di Afol, l’Agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro della provincia brianzola che, all’interno del Terragni di Meda, il proprio centro di formazione professionale, ha attivato il corso di “Tecnico del restauro dei beni culturali in legno”, accreditato e riconosciuto da regione Lombardia come attività di rilevanza “eccellente” e inserito nel progetto “Lombardia Plus” per il restauro e la conservazione dei beni culturali lignei.
Il precedente – Non è nuova la collaborazione tra la reggia e il Terragni, che durante le grandi operazioni di restauro del corpo centrale della villa piermariniana si era preoccupato di riportare agli antichi splendori l’appartamento dell’imperatrice di Germania Augusta Vittoria al secondo piano nobile, concentrandosi in particolare sul restauro del pavimento in legno e della boiserie.
«Per noi è un grande onore – spiega la direttrice generale di Afol Barbara Riva – e per i nostri studenti è una grande opportunità: grazie al progetto potranno effettuare opere di manutenzione programmata e preventiva e di restauro di diversi beni lignei presenti nella reggia direttamente in loco».
Il laboratorio sarà installato in alcuni locali dell’ala meridionale, negli spazi degli appartamenti reali: il consorzio si preoccuperà di adattare i locali individuati e metterà a disposizione 20mila euro.
Aperti alla Regione – «Ma ci piacerebbe coinvolgere la Regione – ha spiegato il direttore del Consorzio Lorenzo Lamperti – per cercare di ottenere finanziamenti anche maggiori. Sarebbe bello, un giorno, riuscire a dar vita a una vera e propria scuola di restauro, come quella di Venaria Reale con cui, oltretutto, siamo in stretto contatto».
Le tempistiche sono ancora da definirsi con precisione, ma entrambe le realtà hanno fretta di iniziare: «La concessione prevedeva la collaborazione con scuole, istituti e centri professionali attività finalizzate alla formazione e alla qualificazione di personale direttamente o indirettamente coinvolto nelle nostre attività. Il laboratorio potrebbe essere attivato per il secondo semestre del prossimo anno scolastico e potrebbe essere aperto anche a scolaresche in visita didattica: qualcosa su cui lavorare – ipotizza sempre Lorenzo Lamperti – ce l’abbiamo già».
Arredi da salvare – Il direttore si riferisce infatti ad alcuni arredi d’epoca per lungo tempo conservati nell’ala nord della villa del Piermarini: «Di recente li abbiamo catalogati e messi in sicurezza – spiega il diretto del Consorzio che guida la reggia monzese– Si tratta di tavoli e sedie, cassettoni, comodini, testiere di letti: arredi utilizzati nelle aree dedicate alla servitù che, restaurati, potrebbero benissimo essere posizionati, e mostrati, in diversi punti del complesso».