Come i ladri, anche i poliziotti, per scovarli e trarli in arresto si sono dovuti arrampicare sul terrazzo al secondo piano di un palazzo di via Guerrazzi. Quello di un appartamento al momento disabitato preso di mira, mercoledì, da una banda di albanesi.
Un tentativo di furto al quale hanno assistito alcuni vicini di casa, residenti nel palazzo, che hanno chiamato il 112. Dal commissariato di Polizia di Stato di viale Romagna è partita una volante e i poliziotti, appena sono giunti sul posto, hanno individuato il “palo” della banda. Il quale, per avvisare i complici, si è messo a fischiare.
Troppo tardi: saliti sul terrazzo gli agenti hanno individuato altri due malviventi che hanno tentato di non farsi vedere nascondendosi in un angolo buio. Non solo, avevano già provveduto a occultare un paio di guanti, finiti sotto una fioriera, e un cacciavite (nella terra di un vaso). Perquisiti, addosso a uno dei due malviventi sono stati rinvenuti 650 euro in contanti, probabilmente il provento di un furto precedentemente consumato in zona. I tre sono stati arrestati per tentato furto aggravato.
Non solo, nonostante i tre abbiano dichiarato di essere senza fissa dimora, gli agenti sono riusciti a scovare un “covo”, in via San Donato, la zona dove qualche tempo fa uno dei tre arrestati, un 27enne, era stato fermato in quanto trovato in possesso di merce risultata rubata e quindi accusato di ricettazione. Rivolgendosi a un residente della via e mostrandogli una foto dell’arrestato è emerso che il primo gli aveva fornito ospitalità nella sua abitazione.
Gli agenti hanno provato a suonare il campanello e a bussare, senza risposta. A quel punto hanno deciso di utilizzare una scala per raggiungere le finestre dell’appartamento. All’interno hanno trovato il bottino trafugato in varie abitazioni , in particolare capi d’abbigliamento, gioielli, orologi e denaro dei quali dovrà ora essere stabilita la provenienza.