Becc ati in flagranza a imbrattare un muro di marmo con un pennarello, armati di spugne e detersivi hanno ripulito tutto. E così (forse) eviteranno dei guai.
Una storia a lieto fine quella che ha visto protagonisti nei giorni scorsi cinque studenti quattordicenni, tutti monzesi, pizzicati da una agente della polizia locale mentre erano intenti a scrivere sulla parete di una abitazione privata lungo la via Passerella dei Mercanti, in pieno centro.
L’agente ha notato la compagnia accanto al muro dell’abitazione. In mano un pennarello nero che scorre su un rivestimento di marmo sul quale magicamente appaiono disegni e scritte. Colti in flagranza di reato i cinque writers in erba non hanno scampo. L’agente li blocca e chiede loro le generalità. Identificati, sono tutti del 2001, tre le ragazze.
Cercano di giustificarsi, l’agente è inflessibile. Annota nomi e cognomi e gli indirizzi di residenza, quindi avvisa i genitori. Ma nel frattempo i ragazzi meditano sul da farsi, cercano una soluzione per salvare il salvabile.
Due di loro, d’accordo con l’agente, si allontanano temporaneamente e raggiungono un vicino supermercato dove acquistano spugne e detersivi: tutto il necessario per un meticoloso lavoro di pulizia del marmo imbrattato.
Tornati sui loro passi si mettono di gran lena e, sotto gli occhi attenti della agente e dei proprietari della abitazione puliscono a fondo fino a far sparire completamente le scritte. Un lavoro perfetto, ma soprattutto la consapevolezza di aver sbagliato e di voler rimediare.
La lezione è servita e, salvo che i proprietari della abitazione non cambino idea e intendano comunque denunciarli, per i cinque studenti la vicenda finisce qui.