Pur di evitare lo sfratto ha preso suo figlio di 4 anni tra le braccia e si è lanciato verso una finestra, bloccato (per fortuna) in tempo da un agente che gli si è parato davanti. Tragedia della disperazione sfiorata nei giorni scorsi in un appartamento al secondo piano di un condominio di via Buonarroti dove una pattuglia di poliziotti del commissariato di viale Romagna si è presentata con l’ufficiale giudiziario per dare esecuzione a uno sfratto ai danni di una famiglia di origine albanese con un bambino di 4 anni.
Alla vista dell’ufficiale del Tribunale e degli agenti, la coppia ha opposto una strenua resistenza rifiutandosi di lasciare l’appartamento. Una reazione non nuova a interventi di questo genere, tanto che spesso le “visite” devono essere rimandate più volte fino ad arrivare a quella definitiva.
Così è stato anche questa volta. Ma il padre di famiglia, un trentenne, è andato molto oltre. Infatti, visto che le sue proteste e quelle della moglie non sembravano sortire alcun effetto e gli agenti erano fermamente intenzionati a dare esecuzione all’ordine del giudice, l’uomo non ci ha pensato due volte e, preso in braccio il figlioletto, in preda alla disperazione, è corso verso una finestra della abitazione, aperta, con l’evidente intenzione di gettarsi di sotto.
Un gesto estremo che avrebbe probabilmente avuto le conseguenze più tragiche se un agente con una grande prontezza di riflessi non si fosse parato davanti alla finestra impedendo all’uomo con il piccolo in braccio di lanciarsi nel vuoto.
A quel punto il bambino è stato sfilato dalle braccia del padre e affidato alla madre che ha lasciato l’appartamento senza più opporre resistenza ed è stata ospitata con il figlio in una struttura di accoglienza.