Due rapine tentate e altre due riuscite nel giro di due ore, tutte in via Guerrazzi. Un record per un egiziano 23enne residente e Monza, regolare, mai un guaio con la giustizia e nullafacente, arrestato martedì notte dagli agenti del commissariato di Monza.
Per spiegare l’accaduto bisogna partire dalla fine, quando attorno a mezzanotte un ragazzo italiano di 26 anni ha chiamato il 112 per denunciare di aver appena subito un tentativo di rapina sotto casa, a opera di uno straniero armato di coltello. Sul posto è arrivata una volante e agli agenti il ragazzo ha spiegato che dopo aver posteggiato l’auto si è trovato di fronte uno sconosciuto che gli ha chiesto dei soldi. Lui, pensando chiedesse l’elemosina, gli ha dato un paio di euro.
È allora che lo sconosciuto ha estratto dalla tasca un coltello a scatto e l’ha minacciato: «Forse non hai capito bene – gli ha detto – io voglio tanti soldi».
La vittima ha tentato la fuga verso un gruppo di ragazzi poco distante, per mettersi in salvo e ha chiamato i soccorsi. Gli agenti sono arrivati al rapinatore raggiungendolo poco distante. Era sanguinante dal naso. Nel frattempo, infatti, aveva preso di mira un altro residente della zona, un 45enne.
L’ha inseguito in un condominio senza avvedersi di un ramo di un albero, in giardino: ci è finito contro fratturandosi il setto nasale (20 giorni di prognosi). A quel punto è finito in commissariato, agli arresti.
Addosso, oltre ai coltelli, due, gli sono stati trovati due telefonini e 15 euro. Gli agenti hanno provato a effettuare l’ultima chiamata con uno dei telefoni e ha risposto una donna, una 45enne. Agli agenti ha detto che quell’apparecchio era suo, che gli era stato rapinato poco prima in via Guerrazzi, insieme a 15 euro, da uno straniero armato di due coltelli. Un racconto agghiacciante: la vittima ha riferito di essere stata affrontata nel box del condominio. Il rapinatore, poi riconosciuto in commissariato, l’ha fatta inginocchiare sotto la minaccia dei due coltelli e si è fatto consegnare il bottino.
Di lì a poco, l’ultima sorpresa. Ha infatti telefonato in commissariato la quarta vittima, una 27enne, la proprietaria del secondo telefono. «Mi ha minacciata e mi sono messa a piangere – ha detto – Lui mi diceva di smettere, gli ho dato il telefono, era l’unica cosa che avevo». I due telefoni sono stati riconsegnati alle proprietarie e l’egiziano è finito in carcere per rapina aggravata e tentata rapina.