Il nuovo documento di piano, il piano delle regole e quello dei servizi: la giunta comunale ha approvato i nuovi strumenti urbanistici e li ha presentati ufficialmente mercoledì 9 dicembre. L’assessore all’Urbanistica Claudio Colombo vorrebbe portare i progetti in discussione in consiglio comunale entro la prossima primavera. Ecco i dettagli della Monza che verrà.
Nel provvedimento, i cui contenuti sono già disponibili sul sito del Comune e su quello di Regione Lombardia (Sivas), si conferma la riduzione del consumo di suolo rispetto al piano del 2007 che passa da 1,4 milioni di mq a 115 mila mq, su una superficie territoriale complessiva che può costituire oggetto di trasformazione, che si riduce da 3,2 milioni di mq del 2007 a 1,07 milioni di mq rispettivamente. Conseguentemente la superficie lorda di pavimentazione (Slp) scende da 1,3 milioni di mq previsti nel vecchio piano ai 588mila dell’attuale proposto dalla giunta guidata dal sindaco Roberto Scanagatti.
«Abbiamo confermato – commenta l’assessore Colombo – la nostra volontà di orientare lo sviluppo verso il recupero contenendo al massimo il consumo di suolo libero, che rispetto al piano del 2007 viene ridotto drasticamente. Abbiamo inoltre semplificato notevolmente le procedure amministrative, a favore sia dei grandi operatori ma anche dei piccoli proprietari, introducendo per altro garanzie più stringenti, ad esempio a tutela dell’ambiente. Gli incentivi introdotti puntano a favorire lo sviluppo urbanistico della città con il consenso e a vantaggio di tutti i cittadini. Voglio ringraziare gli uffici per l’ottimo lavoro, svolto quasi interamente grazie alle professionalità interne all’amministrazione comunale».
Sostanzialmente invariati il numero di ambiti di trasformazione: 41 quelli di entità più rilevante, per i quali la superficie territoriale interessata si attesta sugli 810mila mq, 47 le aree destinate a interventi misti (anche per attività economiche) per le quali sono interessati 153mila mq e per i cui sviluppi è previsto consumo di suolo libero pari a zero. Gli interventi puntuali di piccolissime entità proposti dai privati si estendono su una superficie territoriale di 113mila mq.
Previsto poi uno sviluppo di edilizia convenzionata pari a una superficie di circa 34mila mq, di cui 12.700 dovranno essere destinate alla locazione. In base al documento saranno realizzati 10 nuovi parchi di quartiere e aumentata la mobilità ciclabile, che sarà pari a 175 km, dei quali 124 sono già in fase di attuazione o di progetto. Prevista inoltre l’ulteriore espansione dei Plis, i parchi urbani di interesse sovracomunale, che cresceranno dai 301 ettari già approvati a 490 ettari complessivi.
Novità importanti anche per quel che riguarda il nuovo piano delle regole e dei servizi, fondato anzitutto su una semplificazione normativa (il documento di riferimento è sceso da 59 a 34 pagine) che mantiene però adeguati i presidi da parte dell’amministrazione a tutela dell’ambiente e degli insediamenti di esercizi commerciali di medie dimensioni, ad esempio.
Oltre ad essere ridotti gli indici volumetrici nel tessuto urbano consolidato proprio per incentivare il recupero dell’esistente e delle aree dismesse, viene anche sistematizza la pratica della cessione di aree al Comune e la realizzazione di servizi pubblici e arredo in occasione degli sviluppi più rilevanti previsti dal piano. Sulla base della positiva esperienza nel quartiere Sant’Albino vengono poi destinate altre aree comunali per lo sviluppo di orti e giardini urbani gestiti dai cittadini.
«Per quel che riguarda gli azzonamenti il piano prevede un parziale assoggettamento della fascia semi centrale della città alle norme previste per il centro storico, con l’obiettivo di garantire il mantenimento di alcuni aspetti identitari e attrattivi frutto della recente epoca industriale, ad esempio all’ex Macello o nell’area Fossati Lamperti», si legge nella presentazione del Comune.
I nuovi strumenti urbanistici sono ora sottoposti a procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) che terminerà ai primi di febbraio, durante la quale potranno essere presentate le osservazioni. Dopo di che i provvedimenti saranno portati all’esame del consiglio comunale.